giovedì, maggio 1

ZoRioNaK jonMiKeL

ieri si è laureato un compagno calabro.
in giurisprudenza.
95.
tesi sull'euskal herria, sul paese basco (prossimamente online per gli interessati)!
nonostante sia un po' ironico celebrare il passaggio di un uomo dal mondo degli studenti a quello dei disoccupati, io sono felice. come poche altre volte!


questo è un post in onore di JonMikel...
che mi ha insegnato che la coerenza, prima o poi, paga sempre!







Eusko Gudariak gara
Euskadi askatzeko,
gerturik daukagu odola
bere aldez emateko.
Irrintzi bat entzun da
mendi tontorrean
goazen gudari danok
Ikurriñan atzean.
Faxistak datoz eta
Euskadi da altxatzen.
goazen gudari danok
gure aberria askatzen.
Eusko Gudariak gara
Euskadi askatzeko,
gerturik daukagu odola
bere aldez emateko.







su youtube ci sono 2miliardi di video con folle che cantano l'eusko gudariak con il braccio sinistro alzato. ce ne sono altri molto molto interessanti qui, qui e qui... (il primo è solo commovente, di suo, il secondo è a bilbao/bilbo, l'ultimo è ad una concetrazioa fuori la facoltà di scienze delle comunicazione dell'UPV... che il dio dei manifestanti li abbia in gloria!).


ho scelto questo perchè è a donosti, sul boulevard, annanz' o comun'...
c'è un edificio nel filmato... è un palazzone bianco all'angolo della piazza, che compare un attimo (quando l'operatore scivola su una vomitata, con la camera in mano).

in quel palazzone c'è l'ostello dove ho dormino, insieme a ExSpalla ed a un romano surfista, rastafariano e psicotico, la prima notte che ho calcato la terra basca. pioveva, era lunedì ed era notte. faceva un freddo il tipico freddo che poche volte hai sentito in vita tua, e il vento del mar cantabrico si infilava fin dentro i vichi del casco viejo.
in quella stessa piazza, nel telefono del bar sotto i portici, la voce del Tatuatore mi ha detto che era finita, perchè non ce la faceva più... o forse ero io,a dirlo... non ricordo...
nella leggera depressione di quella stessa piazzetta, LaPianta e io passavamo pomeriggi interi a schivare il tipico bambino basco, tipicamente schiato a terra a mangiare il tipico panino con la tipica frittazza di patane e il salame.
sotto l'orologio al lato del chiosco l'ExSpalla mi ha detto di non volermi più tra i coglioni.
in quella stessa piazza ho visto una improbabile Pigneri vestita da cappuccetto rosso, danzare ubrica di sidra e di se stessa, sotto la pioggia sottile di sempre, dietro una banda qualsiasi. di sempre!
lungo quel boulevard abbiamo inseguito, preoccupati, MonFrere, ubrico di sidra e basta, che fuggiva dietro alle ragazze belghe.
lì ho percorso miglia e miglia, la sera, schivando le copiose pisciate, scalando las calles della parte vecchia, malferma, nei miei sandali, aggrappandomi al braccio di Ben.
ed in uno delle infinite stradine perpendicolari al Chilometro, che sin intrecciano dietro questo slargo, una sera, in un bar, l'Uomo mi ha passato un braccio attorno alle spalle, e mi ha spinto la testa indietro, dolcemente, con una mano, per darmi un bacio.
e quel braccio è ancora lì.
nonostante i cedimenti, e i tremori, quel braccio è ancora lì.
come l'ostello. anche lui è ancora lì, e i nuovi erasmus hanno passato la prima notte lì anche quest'anno. e ci sono ancora le quasi-ex-parejas che litigano per telefono, e bambini che mangiano pintxos seduti a terra. e LaPianta che va in bici, e MonFrere che corre su e giù per le strade.

e Ben continua a offrire il braccio, alle sue nuove coinquiline malferme. anche se le sigarette, quelle, non le offre più. e LaPigneri continua a ballare, dietro le sue mille bande di percussionisti scalzi.

ma soprattutto sul boulevard, a donosti, ci sono ancora i cortei che cantano l'eusko gudariak, con il braccio sinistro alzato.

non voglio andare in paradiso, se mi daranno la sidra all'inferno!

in foto _ i contatti di MonMarì con la corpi antisommossa della polizia basca. nell'immagine in questione, l'Ertzaintza sta gentilmente chiedendo al baldo ciovane di buttare la canna. le sue intenzioni sono pacifiche e i suoi modi cortesi e raffinati.
non fatevi fuorviare dalla stazza del robocop (2m e 10 x 100 kg + 20 di armi) in confronto con quella di MonMarì (10 kg bagnato, e con la merenda in tasca, + 3 d capelli), nè dal mitra appeso al collo, regalo della mamma per natale, che lui continua a portare sul posto di lavoro perchè, in fin dei conti, è una brava persona!
ascoltando _ "eusko gudariak", l'inno basco, 1932

Siamo i combattenti baschi

arrivati per liberare Euskadi

Generoso è il sangue

che verseremo per lei

Si ode un grido

dalla collina

Andiamo tutti

dietro l'Ikurriña!

Contro i fascisti

Euskadi si alza in piedi

andiamo tutti a liberare

la nostra patria!

Siamo i combattenti baschi

arrivati per liberare Euskadi

generoso è il sangue

che verseremo per lei.

Test: José María de Garate _ modificato da Alejandro Lizaso Eizmendi

Musica: Atzo Bilbon nengoen _ dalla canzone popolare basca, "Ieri ero a Bilbao"

1 commento:

lapigneri ha detto...

che bello è un sabato mattina di fronte all'oceano?