lunedì, aprile 28

Per lei, tutto iniziò come tutto inizia.
Con un grido, qualcuno che spinge, due gambe aperte ed un dolore atroce nel mezzo.
Quella volta, quel dolore, fu chiamato Suzanne.

Così si chiamava, Suzanne.
Non era una a cui piaceva parlare. Lei stava. Ascoltava, guardava e collezionava. Soprattutto, collezionava. Collezionò buchi nell'acqua. Collezionò castelli in aria. Collezionò cornici, e niente quadri. Collezionò ricordi senza i ricordati.
Poi, collezionò corpi senza facce.

Suzanne collezionava. Per un po' collezionò parole. Quelle semplici e banali. Appena seppe farlo, si mise a collezionare palindromi. Quando finirono i palindromi, collezionò falsi palindromi. Poi smise, e collezionò fotografie. Ne aveva una parete intera, di fotografie e palindromi. Succhiava il mondo e lo ordinava sulla sua parete. Presto pensò che non c'è bene, non c'è male, non esiste il giusto, lo sbagliato, non c'è vivo o morto, sano o malato, niente è bello o brutto.

C'è solo ordine e disordine.
Lei, ad un certo punto, collezionò disordini.
Soprattutto disordini. Così, ovviamente.Ci sono infiniti modi d'essere in ordine, uno, un unico difficile modo di essere in ordine. Così pensava.
Collezionò ancora, e ancora. Cercò ovunque, sotto il letto, dietro gli angoli, nel frigorifero, sotto il tavolo, dietro gli alberi, in riva al mare, nel motore della macchina, nel fumo di sigaretta. Niente. Niente ordine.

Ogni volta che però, ne avvertiva anche solo il Profumo, Suzanne inspirava forte. Ed espirando, piegava quell'angolo di bocca all'insù, in un modo che mai potrà collezionare.



"Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue."
_E. Montale _ Satura_


Quand parfois sur ce globe, en sa langueur oisive,Elle laisse filer une larme furtive,Un poète pieux, ennemi du sommeil,Dans le creux de sa main prend cette larme pâle,Aux reflets irisés comme un fragment d'opale,Et la met dans son coeur loin des yeux du soleil.
_C. Baudelaire_

Tu suffoques, tu blêmis à présent qu'a sonné l'heureDes adieux à jamaisOuais je suis au regretD'te dire que je m'en vais...


testi _ aBouT a bOy
foto _ mon marì, in lyon
listening _ dies irae, noir desire
scava scava...

domenica, aprile 27

se un pomeriggio, di primavera, cazzeggiando...

l'animazione ci offre capolavori impagabili, che non posso mancare nella nostra formazione culturale...

ascoltando: SIGUR ROS_Egfaejolagjof live
non chiedete, e non vi sarà mentito!




mercoledì, aprile 23

unDeR the BRidGe DoWnTown...


Ulan Bator (in mongolo Улаанбааτар, traslitterato Ulaanbaatar) è la capitale e principale città (548.400 ab.) della mongolia...

mi spiace, ma io non lo sapevo! è a 1350 metri sul livello del mare...

sono passata davanti alla palestra che ho frequentato per 2 o 3 giorni in vita mia, al tempo della mia malinconica preadolescenza lievemente sovrappeso. è un edificio impossibile, un po' alla escher: praticamente sospesa, contro ogni legge fisica e del buon senso, nell'abusività (o nell'abusivismo che dir si voglia) e abbandono più totale, tra un ponte ed un tunnel.
sul ponte passano i treni che entrano in città, nel tunnel si infilano le macchine che vanno verso la zona industriale. a fare che, non ne ho assolutamente idea, visto che, in quella parte della città, non c'è veramente nulla.
comunque, per farla breve, da sopra si entra, e da sotto si esce...
niente di più lineare. niente di più facile!
se non fosse che io ho sempre avuto paura di quel tunnel! mi spiace, non ne posso fare a meno... quando lo vedo tremo. al solo passare di fronte alla sua grande imboccatura nera, mi sento gelare. se sono in macchina con qualcuno e ci entriamo, mi zittisco. di schianto, con una frase a metà.
ricomincio a parlare solo quando ne siamo fuori.
non so perchè succede, ma ho paura!
forse perchè, quando il treno passa sul ponte, rallentando perchè stà entrando in città, e tu sei là dentro, a piedi, in quella luce arancionata, attorno trema tutto. e sembra che il tunnel ti stia collassando sulla testa.
o forse perchè mio padre ci urlava dentro, nel tunnel, ogni volta che ci passavamo insieme in moto, quando io ero piccola. non lo faceva per crudeltà... voleva sentissi l'eco. pensava di divertirmi.
ma io mi aggrappavo forte forte con le manine ai lati larghi e slabbrati del suo maglione di lana grossa, e affondavo naso e fronte nella sua schiena. e rimanevo lì.
chiudevo gli occhi e mi tenevo stretta stretta stretta, mentre i mostri del tunnel mi ruggivano nelle orecchie. mi staccavo solo quando ricominciavo a sentire la città rumoreggiare e sgommare e scoppiettare come sempre. e sapevo di essere uscita.
mio padre rideva, sentivo la sua grande schiena tramare e vibrare. lui si divertiva.
io mi cagavo sotto anche l'anima, ogni volta!
forse è dentro quel tunnel che è iniziata la mia claustrofobia!

oggi ero in bici...
ebbene si! non ho una macchina, non ho un motorino, non voglio farmi scarrozzare ogni santa volta... quindi ho deciso di fingermi ecologista per darmi un tono, e mi sono fatta la bici (vedi: la soluzione era facile!)...
oggi, quindi, ero in bici: dovevo andare dall'altro lato della ferrovia.
normalmente avrei fatto il giro del mondo, aspettato 2 ore ai passaggi a livello, passato mezzo quartiere contromano, superato 5 o sei occasioni di morte...
ma stavolta no: stavolta ho pensato e se prendessi il tunnel?
ho allentato mollemente un braccio basculante sulla destra, per girare in direzione del tunnel (io sono civile, io metto la freccia, quando vado in bici...).
mi è scivolato un anello.
sono scesa dalla bici e ho perso un'ora per cercarlo, causando ilarità negli avventori del barsport. (perchè le cose più squallide mi succedono sempre 'nfaccia al bar dello sport?!)
ho continuato caparbiamente a cercare l'anello.
non l'ho trovato.
ho bestemmiato pesantemente la madonna e sant'anna, causando sbigottimento negli avventori del suddetto barsport.
sono risalita in bici fingendo tranquillità, ma affilatamente soddisfatta della mia intrinseca blasfemia.
e non mi sono arresa di fronte ai segnali avversi del fato: ho preso la via del tunnel.

sono arrivata all'imboccatura, c'era di tutto: monnezza, motorini taroccati cinesi, macchine contromano, ruderi di vecchiette malferme sui loro girelli cigolanti, macchie d'olio a terra, pozzanghere fangose di imprevedibile profondità, operai rattusi parcheggiati con fare nullafacente lungo il marciapiede... insomma: nù burdell esagerato!
ma, soprattutto, e non dimentichiamocene, c'era l'imboccatura del tunnel...
nero. nerissimo!
con le sue piccole luci arancioni.
ma profondamente e decisamente nero!
ho deglutito qualcosa che aveva un sapore simile all'alito del mio gatto e mi ci sono infilata dentro. sono andata nel pallone, mi sono persino scordata di tirare il freno quel tanto che basta per non trasformarmi in un missile terra aria.
per una attimo sono stata quasi indecisa sul se chiudere gli occhi o no...
per un attimo ho anche pensato di tapparmi le orecchie...
ho visto la bocca nera del tunnel avvicinarsi, sempre più veloce e sempre più vorace...
ho stretto gli occhi. sono entrata nella grande bocca nera.e ne sono uscita.
praticamente subito.
il tunnel, in effetti, è lungo una decina di metri; i quali, alla velocità raggiunta, sono durati nemmeno un paio di secondi. ho passato i successivi 3 quarti d'ora ad entrare e uscire dal tunnel: avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro...
al decimo avanti o indietro (non mi ricordo quale dei due fosse) è passato il treno, sul ponte. ho alzato gli occhi, e per rispetto verso me stessa e verso la mia infanzia e il suo mondo magico di paure e fronti affogate nei maglioni paterni, mi sono fermata e ho deciso di aspettare che passasse il treno, prima di rientrare.
ho smontato dalla mia fida cavalcatura targata decathlon. e mi sono goduta la scena, mentre assorbivo la mia dose quotidiana di idrocarburi, saggiamente seduta sul marciapiede, con i bronchi esattamente ad altezza tubodiscappamento.
nell'angolo in cui i pali di fondazione del tunnel si incicciano nella pancia del ponte, giusto al lato di quella strana palestra sospesa, ho visto la cosa più bella degli ultimi mesi. forse degli ultimi anni, forse di sempre.
mi sono mangiata le mani, per essermene uscita di casa senza quella cacchio di macchina fotografica. cretina io e tutte le volte che me la levo dalla borsa! comunque ho giurato sulla tomba di san giorgio di maggio, di tornare sul posto a fotografare!
era una di quelle scritte monocromatiche fatte, in fretta e furia, a bomboletta incerta su muro cementizio. si riconosce la mano tardoadolescenziale semialfabetizzata dell'artista che: a) non ha mai tenuto una bomboletta in mano, e quindi smacchietta tutto e fa colare vernice da tutte le parti. b) scrive velocissimamente per paura di essere sorpreso da qualcuno e preso a pietrate.
la frase era una delle più semplici e delle più belle che sia mai stata scritta su nessun muro di nessun ponte di nessuna periferia di nessuna città del mondo...
nella sua semplicità e stronzaggine, sono sicura di non dimenticarlo più.
tornerò a farci una foto. presto anche. prima che la pioggia acida possa mangiarsi questo piccolo pezzo di grande letteratura italiana.
per ora, ho solo questo.


tornando a casa mi sono fermata a cercare ancora un po' l'anello...
mi ero convinta che, semmai l'avessi ritrovato, lo avrei regalato alla prima miriam che mi sarebbe capitata sulla strada, prima o poi.
ovviamente, non l'ho trovato, e me ne sono andata dritta per la mia strada: pronta a dedicarmi al mio quotidiano e sistematico rito di introduzione di alcol nel mio corpo.
in foto:
i risultati di un pomeriggio di cazzeggio sul pc
e di un paio di giorni passati a riflettere sulle scolopendre
forse è il caso di trovare un amico a cassandra.
si, ho deciso... il mio millepiedi ha bisogno di una scolopendra di compagnia!

sottofondo ciclistico:
architecture in helsink i _ in case we die, wishbone
amon tobin _ foley room, ever falling

guig... senti quanto cazzo è bella l'aria, quando alla fine si decide a passare il mio treno!
la nullafacenza e un pc con photoshop sono una brutta, bruttissima bestia...

penso di non aver mai postato nulla di così tamarro!

accorrete numerosi e portate da bere!

i colori erano molto meglio...
un giorno, forse, dio mi farà sapere per quale motivo il mio pc non riesce a caricare un cazzo!

Juste le temps de battre des cils,
Un souffle, un éclat bleu,
Un instant, qui dit mieux,
L'équilibre est fragile
J'ai tout vu
Je n'ai rien retenu
Pendant que ton ombre
En douce te quitte
Entends-tu les autres qui se battent
A la périphérie
Et même si tes yeux
Dissolvent les comètes
Qui me passent une à une
Au travers de la tête
J'y pense encore
J'y pense
A cette époque on n'écoutait qu'à peine
Le clic-cloc des pendules
A l'heure où je te parle
Sans entraves... il circule
En septembre, en attendant la suite
Des carnages il se peut, qu'arrivent la limite
J'y pense encore
J'y pense
Ensemble, maintenant
On peut prendre la fuite
Disparus, pfffuit...
Avant qu'ils aient fait ouf
J'y pense encore
J'y pense
J'y pense encore

citando:
noir desire _ septembre, en attendant
il fremito dell'attesa e il brivido della soddisfazione non hanno prezzo
per tutto il resto, c'è il brancomat!
ascoltando:
architecture in helsinki _ in case we die
amon tobin _ keep your distance
chiara è la notte
e stavolta ci sono un macello di stelle
speriamo solo abbia davvero smesso di piovere

lunedì, aprile 21

arrivederci amore ciao

"Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nella palma della mano "
San Patrizio _ Benedizione per il viaggiatore irlandese

vagando, la notte, per l'immenso mondo della rete, si fanno strani incontri.
a volte sono incontri piacevoli....
a volte ti capita di passare la serata a bere vin santo in chat con uno che si è murato in casa per sfuggire ai leghisti che marciano su padova. a volte ti capita di passare tutta la notte a frugare nel blog di una pseudo cugina persa in corsica. a volte ti capita di passare tutta la notte a vedere episodi di CalicoElectronico. a volte sei lì a consolare via webcam uno pseudo cugino (ebbenessì... ce ne sono tanti!) che ha sonoramente preso la fregatura della sua vita.

ma altre volte, invece, sono incontri semplicemente strani e dolorosi.
per non dire spiacevoli nettamente spiacevoli e matematicamente dannosi!
ed è così che improvvisamente, vedendoti le foto della cantantessa porca e seminuda del gruppo che hai sentito sabato scorso, e che ti ha fatto seriamente dubitare della tua eterosessualità... improvvisamente, senza nessun motivo e nessun bisogno ti imbatti nel blog sbagliato.
dopodichè ti imbatti nel my space sbagliato del festival sbagliato.
a cui, guarda caso, ha partecipato il gruppo sbagliato.
quindi, ovviamente, guardi de foto... non è possibile... non ci credo... no, cazzo, stasera no!
ti imbatti giusto giusto nella pagina che probabilmente un tempo speravi esistesse... e che se non ti sbagli hai anche cercato... ma che, da tempo, forse per sbaglio più che per scelta, avevi già smesso di cercare!
comunque, continuando: ti imbatti guarda caso nel myspace del gruppo sbagliato, dove, per essere coerenti, è stata caricata la canzone sbagliata, e dove scivolano le slide delle foto sbagliate.
visto che, ovviamente, tu fai sempre per costituzione la cosa sbagliata, scivoli su flirck... e lì ti fotti completamente!
adesso purtroppo sai che ci saranno una serie di concerti sbagliati nei bar sbagliati nelle città sbagliate... il 31 maggio... e il 24aprile, o il 1maggio... non hai capito bene... ma, in un caso o nell'altro, sarebbero entrambe dei giorni sbagliati... o forse c'è anche già stato il 10... o il 17... e ciò sarebbe ancora più sbagliato!!

e, ovviamente, io farò la cosa sbagliata e mi comporterò nella maniera sbagliata... e ci andrò!

la casualità è una merda.
la teoria del caos mi ha rotto il cazzo... se una farfalla batte le ali a pechino, lo prende nel culo LaCugina a caserta, seduta davanti al suo pc, alle 2 di notte.

per citare l'incitabile e l'impensabile:
mannaccia a tutto quello che esiste
per citare "il petalo rosso e il cremisi" :
sia stramaledetto DioPorcoBastardo, e tutte le sue schifose creature!

com'era che dicevo, qualche giorno fa? qualcosa tipo: "ho da giorni la sensazione che prima o poi girerò l'angolo e ti troverò lì"?!
ok, perfetto, allora ribadisco: mannaccia a tutto quello che esiste; sia stramaledetto DioPorcoBastardo, e tutte le sue schifose creature!

"Perchè è così che ti frega la vita: ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più.
E quella lì era la felicità. Lo scopri quando è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva..."

AlessaNDro BarRicco _ casTeLLi di RaBBiA
il libro era sulla mensola, nel corridoio dei tuoi. l'ho ritrovato stasera, dove meno lo aspettavo,
dove meno lo cercavo. a, pensandoci bene, questa frase era sempre rimasta in un angolo della testa.
pensandoci bene, in effetti era un po' che mi faceva male, da qualche parte qua dietro...

ascoltando:
risplende e dimentica _ the mushroom bob
ruxpin remix II the ballad of by mùm
niente domande. era sul my space sbagliato. so solo che è dall'una e mezzo che lo ascolto ad oltranza...
basta:vado in cucina a bermi una caraffa di martini bianco caldo, a fumarmi le 230 sigarette
più catramose che trovo in giro, e a farmi due ore di telefonata internazionele.
ecchè sfaccimm... sti fottuti uomini francesi vanno sbattuti giù dal letto, a volte, quando serve!

foto:
isola di mull, scozia
copiright neraecristallo
niente domande, per favore.

così mi disse Bob, quella notte in cui lo rincontrai, sulla strada che porta a dublino!


lunedì, aprile 14

ei fu...

non voglio spendere nemmeno due parole.
tanto sono cazzi vostri!
tanto io, se dio (cortesemente) vuole, tra 5 mesi massimo emigro!

l'unico commento che mi sento in dovere di fare, è che alla fin fine quasi dispiace di non assistere alla vittoria e all'ascesa al potere di questi bei volti puliti della nuova politica italiana, che da qualche settimana tappezzavano la zona del rettifilo-piazza Garibaldi-vasto...

GIANLUCA... CI MANCHERAI!
Napoli nemmeno immagina quanto ha fatto male, a non darti il giusto spazio che ti saresti piùcchègiustamente meritato!!
si sarebbe pariato veramente assai!

chi non è convinto dell'assoluta veridicità del personaggio, può controllare qui!

domenica, aprile 13

uNa LunGa DoMeNica Di eLeZioNi

ovvero:
proGraMmaZione ciNemAtogRafica Di un cerTo liveLLO, pEr ConVincere l'eLettoRato a riManeRe nel sul diVano a veDeRe bei fiLm, e non VoTare

non mi riesco a spiegare perfettamente perchè ma oggi, giorno di elezioni, mi è venuta tanta voglia di vedere quel film (che rimembro come un-po'-deprimente-e-molto-lacrimoso, ma un po' di lacrimosità, a volte, mi fa bene) che si chiama una lunga domenica di passioni...
visto che a volte ho dei raptus di possessione demonica durante i quali mi convinco fermamente di essere un intellettuale, mi sono schiaffata nelle chiochiere che me lo voglio vedere in lingua originale, che (completamente inutile dirlo) è il francese!

spulciando la toile nella disperata ricerca di qualcuno che mi dicesse com'è il titolo in lingua originale, ho scoperto due cose interessanti:

1_ il regista di una lunga domenica di passioni (che, per inciso, è lo stesso pazzo fottuto che ha fatto amelie e delicatessen) durante la sua (spero breve) vita professionale ha diretto anche quella CAGATA MOSTRUOSA megapubblicizzata e megastrombazzata di alien, la clonazione. si si si! proprio quello lì!! quello in cui l'alieno fa ciao ciao con la manina allo scienziato... momento di silenzio basito... prego!
dopo aver passato un quarto d'ora buono a riguardarmi il trailer di alien, la clonazione, ho stabilito che alla fine, il solo problema è che, a Jean-Pierre Jeunet, ci piaciono esageratamente i sordi!!
magari non per questo motivo, ma sicuramente per questo film, merita tutto il mio profondo disprezzo! onta e ignominia su di lui!
2_ lo stesso regista, in un altro momento di possessione, ha in passato realizzato anche questo piccolo ricamo a punto croce, del '95. la citè des enfants perdus.
per aver voglia di vederlo è sufficiente guardare la locandina.
il balordo si è momentaneamente riguadagnato rispetto!



PS
mi spiace per la violenza, ma non si può immaginare quanto profondamente io odii alien, la clonazione... altrimenti sarei molto più compresa!
PPS
per inciso, il titolo originario del film è un long dimanche de fiançailles. alla fine non ci voleva tutta 'stà scienza!
PPPS
io, a votare, ci vado! i film sono per levarmi da bocca il retrogusto amaro...




sabato, aprile 12

peRsoNe mEdiaMenTe iNseriTe neL Mondo Di oGGi

ovvero:
raGaZZe MeDiameNTe iNTerroTTe suLLa ViA di DaMasCo





















Au bord du lac
j'ai rempli mon âme de nuances
Tes sphères d'influences sont mes pensées massacre
Ma faiblesse est mon unique force
Au fond du sac... Ta mouvance...
Dans une maison sans murs,
absente de fondations
j'ai construit ma destinée
Je suffoque au beau milieu d'une pièce en mouvement
D'influences... Dans la seconde chambre,
enfermé mes pensées massacre
Fantasmes...Sur la terrasse j'ai respiré ton souffle,
ta violence...
Ta prudence...

ho preso l'aperitivo, alle 4 del pomeriggio, con il mio accademico preferito.
forse lui mi odia, ma non importa. mi ha fatto piacere vederti sempre costante a te stesso!
un dottorato sulla biografia di femministe incallite e di giovani donne inserite nel mondo di oggi tramite massicce dosi di sambuca in endovena.
ricordo fausto che urla che noi Ciovani, a napoli, dobbiamo tVovaVe un laVoVo...
che vino era? ma ad un certo punto l'ho abbracciato?
no! no fausto, intendevo il neso...
apro gli occhi... 8 e venti. in questa stanza non c'ho mai dormito, ma mi piace.
ulan è ai piedi del letto che si veste.
mi dice di prenderla comoda, dormi ancora un po'.
richiudo, ed è di nuovo profondamente sera e profondamente odore dei suoi capelli.
striscio fuori dal letto, a fatica, alle 11.
ieri flavio ha giocato un quarto d'ora con un ape. la giornata di ieri è stata una di quelle cose che, oggettivamente, non hanno alcun senso di esistere!
ieri sera, durante la faticosa operazione dell' ingarrare la toppa di casa con le chiavi, mi sono resa conto di avere una piccola tour eiffel appesa al mazzo.
tra l'altro, è anche dorata...
speriamo bene.
forse sono semplicemente stanca di questa pioggia!

sottofondo: uLaN baTor _ Pensées massacre
in foto: EsBly
ridente cittadina della seine-et-marne dove se e sta irrimediabilmente sbattuta una piccola parte di me
la foto è del 6 aprile
dalla finestra di camera dell'Uomo

martedì, aprile 8

camera con vista tribunali



indipendentemente da quanto lontana tu vada, o da quanto veloce tu corra altrove, il senso di colpa ti raggiunge sempre! ti si mette fuori casa, sullo zerbino, e ti aspetta.
quando esci lo trovi lì. lui non dice una parola, si alza e ti segue dietro dietro tutto il giorno.
non c'entra la capacità o meno di ignorare i piccoli segnali... il vero problema è che i piccoli segnali non riescono in nessuna maniera ad ignorare te!

ho perso un film...
ho ritrovato, nell'ordine, per puro caso: il biglietto del cinema (perché mai me lo ero conservato?) della prima volta che lo andai a vedere al duel... il cd appezzottato della colonna sonora... uno straccio di leggoNapoli con la recensione che mi piaceva tanto... la locandina fregata di stramacchio quel fine settimana, a bologna... la custodia del dvd.... ma il dvd... quello proprio non riesco a trovarlo in nessuna maniera!
ho perso una persona, da qualche parte, durante la serata...
ho ritrovato, nell'ordine, e per puro caso: le sue foto... la sua migliore amica... i suoi disegni.. le sue lettere... le carte dei suoi regali e, guarda caso, anche i suoi regali... i biglietti dei fine settimana passati insieme... il suo lavoro e il suo odore... una ciocca di capelli e delle ridicole mutande scolorite (triste feticcio di antiche notti di passione consumate a 200°sotto zero!).
ma lui no: lui non riesco a trovarlo in nessuna maniera!

dove sei? nuotiamo nella stessa fishbowl... da un po'ormai...
è storia di isolati, di vicoli larghi 2 o 3 metri massimo che si seguono e si incastrano... possibile non incontrarci mai?
che strade prendi, quando strisci in silenzio lungo le mura di questa città a cui, fondamentalmente, tu non interessi?

ho da giorni la sensazione che prima o poi girerò l'angolo e ti troverò lì, da qualche parte. o che magari, come nei film, sarai tu che mi verrai a sbattere addosso, sempre per caso. grande colpo in pieno petto. fogli che volano ovunque: i miei schizzi, i tuoi fumetti. tutto giù, nel fango di napoli che non ha capito che è primavera, e continua a far piovere.
alzeremo gli occhi e ci guarderemo in faccia.
e il tempo ci vedrà cambiati, e noi avremo visto cambiare il tempo. abbastanza da guardarci dritti negli occhi, e non vederci.
e ci fisseremo per un lungo momento interrogativo, e non ci riconosceremo. ci chiederemo scusa, e raccatteremo i nostri fogli sparsi, chinati a terra. dandoci le spalle, un po' imbarazzati.
forse ci guarderemo ancora un volta, masticando un'ultima scusa, o un ultimo insulto. dopodiché la città ci assorbirà di nuovo, ed i nostri disegni con noi.
passeremo un po' di tempo a domandarci il perché questa strana sensazione di dejavù che ti bussa sul fondo degli occhi.
e poi smetteremo di chiedercelo. e sarà un'altra volta napoli, e la sua stupida primavera rallentata. e sarà come se non fosse passato il tempo. e sarà come se non fosse mai successo nulla!


andando al porto, oggi, ho attraversato un corteo di manifestati, intenti a protestare contro qualcosa di genericamente insoddisfacente. per un attimo ho visto una lama di viso, guizzare tra le bandiere bianche, mosse dal vento e dalla volontà tisica di un qualche disoccupato stagionato.
è stato un attimo, prima che le bandiere si richiudessero, come lame di cesoie, a oscurare quel taglio di viso.
mi era sembrato di riconoscerti.
forse era solo la scia di un pallore lontano.

Capiva? Capiva dunque? Tutti sono privilegiati! Non ci sono che privilegiati! Anche gli altri saranno condannati un giorno. Anche lui sarà condannato.

leggendo_
L'EtranGer, CaMus

adesso capisco...

ascoltanto_
NuoVa ComPaGNia Di caNTo popOLAre, TammUrrIaTa NeRa
VuLessE addEveNtAre BriGantE
"Addò pastin' 'o grano, 'o grano cresce
riesce o nun riesce, semp'è grano chello ch'esce"



domenica, aprile 6

aller & retour





perchè è inutile prendersi per il culo e darsi tante arie da "sto pensando" "sto capendo" "sono confusa"....
io pendo dalle sue labbra, ed è vergognoso anche solo provare a negarlo!