lunedì, gennaio 7



















il grande terrazzo di mio nonno era pieno di piante e di fiori. c'era praticamente un roseto!
ora lui non c'è. è rimasta mia nonna.
lei si è un po' svanita, ma non importa: è una donnina d'acciaio, non si lamenta.
di notte, la casa si scuote e sbadiglia. sul terrazzo, vagano i ricordi degli abitanti. e anche quelli di tutti quelli che hanno abitato, in quel posto. ci siamo cresciuti tutti, due generazioni e mezzo su quel terrazzo, in mezzo alle stesse rose. vorrei tanto avertelo fatto vedere...
e vorrei tanto che tu avessi fatto in tempo...
sono convinta che a volte, a buio, ci sia anche il fantasma del vecchio padrone di casa. era troppo deciso a non farsi portare via, lui...
mi piacerebbe sentire i suoi passi nelle ciabatte, che vanno su è giù per il terrazzo, gonfiando le tende. io so che è rimasto cementato lì, tra le sue piante che si seccano. e le sue pentole. e il suo forno gigante. e il suo camino. le case hanno bisogno di nascite e di morti, di incontri e di separazioni, per poter diventare dei focolari.


vorrei diventare... vorrei trasformarmi in una vecchia saggia: di quelle con le rughe intorno agli occhi! ma più passa il tempo, più mi rendo conto di avere costantemente 15 anni. cammino tra le rose che si stanno seccando, guardano terra con il collo piegato in basso. non capisco se depresse, o semplicemente offese.
dal terrazzo ingiallito di mio nonno, guardo l'orizzonte. oltre le cave, oltre il vulcano, oltre il mare.
ieri ho letto delle pagine di allende: dice che, oltre quell'orizzonte, c'è la coscienza.
io guardo per ore, e ancora non riesco a vedere nulla...

"quando morirò seppellitemi vicino all'ippodromo
così che possa sentire l'ebbrezza della volata finale"

ipSE DIxit _ buKowsKi : "qUello che Mi importa é GrattarMi soTTo le aSCelle"
soTTo SottO _ blonDe redHeAd : my iMpure hAir
in foTo _ dalla fiNestra di cAMera mia, a caSa dei MiEi
gioiful gioiful . . .

Nessun commento: