mercoledì, maggio 21

in EsPanSioNE

mi è sempre piaciuto infilare cose grosse in buchi stretti e angusti...














c'è qualcosa che si sta espandendo, a parte il mio orecchio.
c'è qualcosa che sta cambiando. c'è qualcosa che ha smesso di andare o c'è qualcosa che stà per iniziare a muoversi. il problema è che non riesco proprio a capire di cosa cavolo si tratta... però lo sento. mi hanno raccontato che, quando c'era la guerra, tutti si riendevano conto di quando stavano per bombardare prima ancora che si cominciasse a sentire il rombo nero degli aerei. semplicement,e la gente cominciava a diventare silenziosa, a muoversi più lentamente, all'erta. sempre più lentamente, gli animali scomparivano dalle strade, la gente scritava il cielo senza nemmeno rendersi conto di aver alzato gli occhi. le pareti, la città stessa, assorbivano i suoni, l'infinito cosmo scendeva in una lenta, graduale, umida ibernazione. e poi, improvvisamente, succedeva.
se proprio devo esprimermi, io credo di star aspettando la guerra civile. semplicemente perchè ho realizzato che, cercandoselo ammodo, c'è possibile anche di peggio.

mi dispiace: non riesco a scrivere, ed è tutta colpa di Curzio Malaparte! sto leggendo La Pelle, e non riesco più a scrivere. mi ha prosciugato. non riesco nemmeno più a pensare: leggo e basta.e studio. e quando non leggo e non studio, io aspetto.
oppure sono semplicemente attaccata a una bottiglia, puntellata al bancone del bar di Sossio.

soundtrack: J'y suis jamais allé _ Yann Tiersen
dal blog della strega.
un grazie aiMieiPiedi: fornisce sempre nuovi spunti.
per attaccarsi alla bottiglia.

3 commenti:

imieipiedi ha detto...

il tuo ringraziamento mi commuove cuggina.

lapigneri ha detto...

ma come siete belline!

La CuGiNa ha detto...

la prossima volta che passo per parigi ti ringrazio a cinghiate