lunedì, dicembre 22
domenica, dicembre 14
.non.sono.una.cameriera.
ieri sera ho girato un bicchiere addosso ad uno che mi ha toccato il culo, mentre sparecchiavo.
oggi pomeriggio, invece di aprire i libri per l'esame di dopodomani, mi sono comprata un biglietto per andare a fare l'epifania a parigi!
cordialmente, vafangul' a tutti quanti!
ost _ gravité zéro / infini
in foto _ ricchioni generici alla reggia
in foto _ ricchioni generici alla reggia
venerdì, dicembre 12
"Quando il più forte vuole opprimere il più debole
lo convince che Dio santifica le sue catene,
ed il debole, abbrutito, gli crede",
da Justine o Le sventure della virtù _ del Marchese Danothien Alphonse Françoise de Sade (si, si... pop' iss!)
questo blog versa in un completo e piacevole stato di abbandono.
un po' come la mia carriera universitaria!
ah... ultimamente sn anche arrivata a pesare all'incirca 10 kg.
se casualmente dovessi auto assorbire il mio corpo probabilemente non se ne renderebbe conto praticamente nessuno.
andiamo in biblioteca và...
martedì, novembre 18
// let's take a.way //
ovvero // pigliamm' 'na via??
sottotitolo // come sopravvivere a certe fini di fine settimana
sottotitolo // come sopravvivere a certe fini di fine settimana
sotto-sottotitolo // j'ecris pour la gloire
lo studio, il lavoro, i corsi ed i ricorsi storici.
l'impegno politico tradotto in maschere di cartapesta e striscioni in cartone sozzo.
i fagioli all'uccelletto, i piercing e gli amici sull'orlo del suicidio.
le dipendenze e le assuefazioni. le dispense. e le libere uscite...
i farinielli di professione e i mugnai per vocazione. le manifestazioni ed i treni.
gli autobus e le multe.
il freddo che non arriva, tranne che nelle università occupate!
l'epoca delle sciarpe di lana.
le mie sorelle, ci si sono messe tt'eddue!
quelli che a volte ritornano e quelli che a volte non ripartono.
i grandi pianisti, i mediocri bassisti e tutta quella fetta di umanità che non arriva all'agognato metro&settanta.
la gente che piglia una via e va a convivere.
il limoncello, la sambuca, caffè nero e le olive verdi di gaeta nell'acquetta loro.
i figli sulla coscienza.
l'elefante e l'acne.
la statica.
basta: a fare le somme va a finire che divento jovanotti!
come sempre, puntuale, lui si materializza... (no, non jovanotti, perdio!).
lui compare così, ogni tanto, dal nulla, ma mai per caso! è un eterna epifania... mi si materializza, sulla via di damasco, a mettere ordine nella mia vita! arriva, ed esordisce con "mi svuoti un cassetto?!"...
non è una richiesta: bensì un preciso ordine a procedere! mette la sua roba lì, che resti un giorno a un anno, lui si piazza!
mi devasta casa, orari, scrivania, fegato, famiglia, portafogli e letto... e poi se ne va via galleggiando su tutti gli sfaceli che lascia dietro di se. se ne va sospinto da quella stessa brezza leggera che lo ha fatto atterrare qui.
quella brezza che comincia a soffiare quando, da dentro un telefono gracchiante e lontano, sento dire "ho preso un biglietto". ed è lì che divento un po' mary poppins... guardo attorno, e sento che stà per cambiare il vento!
stavolta è arrivato senza eccessivo preavviso e senza troppo rumore: 16 all'andata + 16 al ritorno = 32 ore di viaggio. in treno! ed è rimasto 4 giorni... parlandoci chiaro, semplicemente, io non lo sapevo!
4 giorni sono durati il tempo di un battito di ciglia, è andato via che ancora eravamo allo stato brado, a 4 zampe per terra, a frugare tra tutti quei rotolini di mutande che sono diretta conseguenza dell'essere politicamente contrarie al cesto dei panni sporchi.
e domani mi rimetto a studiare, ho deciso!
ebbene si: mi serviva lui, per decidere.
ho ricevuto "la chiamata" sulla via di Aversa... un'illuminazine attipo nirvana! mentre lui, probabilmente, era già arrivato all'altezza di formia... e dal treno, con la sua holga mantenuta insieme dalla tisica volontà dello scotch da pacchi, cercava di fotografare il mare.
non so perchè, non l'ho mai capito, ma ormai è 1 anno che, ogni volta che arriva, si porta dietro un gran senso di pace, tanta malinconia, e grossomodo tutte le risposte.
un brindisi: agli eterni zingari, ai suonatori di armonica scalzi, ai francesi bretoni, ed alle persone come me, che non si stancano mai di essere salvate.
l'impegno politico tradotto in maschere di cartapesta e striscioni in cartone sozzo.
i fagioli all'uccelletto, i piercing e gli amici sull'orlo del suicidio.
le dipendenze e le assuefazioni. le dispense. e le libere uscite...
i farinielli di professione e i mugnai per vocazione. le manifestazioni ed i treni.
gli autobus e le multe.
il freddo che non arriva, tranne che nelle università occupate!
l'epoca delle sciarpe di lana.
le mie sorelle, ci si sono messe tt'eddue!
quelli che a volte ritornano e quelli che a volte non ripartono.
i grandi pianisti, i mediocri bassisti e tutta quella fetta di umanità che non arriva all'agognato metro&settanta.
la gente che piglia una via e va a convivere.
il limoncello, la sambuca, caffè nero e le olive verdi di gaeta nell'acquetta loro.
i figli sulla coscienza.
l'elefante e l'acne.
la statica.
basta: a fare le somme va a finire che divento jovanotti!
come sempre, puntuale, lui si materializza... (no, non jovanotti, perdio!).
lui compare così, ogni tanto, dal nulla, ma mai per caso! è un eterna epifania... mi si materializza, sulla via di damasco, a mettere ordine nella mia vita! arriva, ed esordisce con "mi svuoti un cassetto?!"...
non è una richiesta: bensì un preciso ordine a procedere! mette la sua roba lì, che resti un giorno a un anno, lui si piazza!
mi devasta casa, orari, scrivania, fegato, famiglia, portafogli e letto... e poi se ne va via galleggiando su tutti gli sfaceli che lascia dietro di se. se ne va sospinto da quella stessa brezza leggera che lo ha fatto atterrare qui.
quella brezza che comincia a soffiare quando, da dentro un telefono gracchiante e lontano, sento dire "ho preso un biglietto". ed è lì che divento un po' mary poppins... guardo attorno, e sento che stà per cambiare il vento!
stavolta è arrivato senza eccessivo preavviso e senza troppo rumore: 16 all'andata + 16 al ritorno = 32 ore di viaggio. in treno! ed è rimasto 4 giorni... parlandoci chiaro, semplicemente, io non lo sapevo!
4 giorni sono durati il tempo di un battito di ciglia, è andato via che ancora eravamo allo stato brado, a 4 zampe per terra, a frugare tra tutti quei rotolini di mutande che sono diretta conseguenza dell'essere politicamente contrarie al cesto dei panni sporchi.
e domani mi rimetto a studiare, ho deciso!
ebbene si: mi serviva lui, per decidere.
ho ricevuto "la chiamata" sulla via di Aversa... un'illuminazine attipo nirvana! mentre lui, probabilmente, era già arrivato all'altezza di formia... e dal treno, con la sua holga mantenuta insieme dalla tisica volontà dello scotch da pacchi, cercava di fotografare il mare.
non so perchè, non l'ho mai capito, ma ormai è 1 anno che, ogni volta che arriva, si porta dietro un gran senso di pace, tanta malinconia, e grossomodo tutte le risposte.
un brindisi: agli eterni zingari, ai suonatori di armonica scalzi, ai francesi bretoni, ed alle persone come me, che non si stancano mai di essere salvate.
photo _ me, myself & I
"niente tv, niente birra e niente sesso rendono la cugina pazza furiooooosa"
le webcam sono strumenti del diavolo
ost _ bt90 By Eveline
andateli a vedere, almeno voi
"niente tv, niente birra e niente sesso rendono la cugina pazza furiooooosa"
le webcam sono strumenti del diavolo
ost _ bt90 By Eveline
andateli a vedere, almeno voi
The Book Meme // ovvero // Cazzeggio Senza Frontiere
massì... fingiamoci colti e interessanti!
non ho capito bene da dove sia partita la cosa, cmq io l'ho fregata dal mio esiliato di fiducia!
non ho capito bene da dove sia partita la cosa, cmq io l'ho fregata dal mio esiliato di fiducia!
Il mio contributo e`
Senza parlà, subbeto sotto o' vraccioda : " 'a livella & poesie napoletane" (sono sul letto dei miei, la cosa più vicina era il comodino di mia matre... mha!)
nce pigliavemo e ghievemo a ffa' 'ammore.
LE REGOLE DEL GIOCO
* Prendete il libro a voi piu’ vicino
* Apritelo a pagina 56
* Trovate la quinta frase
* Scrivetela nel vostro blog assieme a queste istruzioni
* Prendete il libro piu’ vicino! Non quello piu’ bello o quello intellettuale!
mercoledì, novembre 5
cugi, ma perchè non ti si vede più al jarmusch?
cugi, ma perchè torni sempre tardi dall'uni?
cugi, ma stai stanca?
cugi, ma stai seguendo?
cugi, ma stai studiando?
le risposte sono tutte QUI
si vedrà....
cugi, ma perchè torni sempre tardi dall'uni?
cugi, ma stai stanca?
cugi, ma stai seguendo?
cugi, ma stai studiando?
le risposte sono tutte QUI
si vedrà....
venerdì, ottobre 31
aLL aLL aLL aLL aLL aLL sainTs
.
stasera fatico.
è la prima volto che lavoro, ad halloween. pare che ci sia sempre il macello, nei locali...
il fatto che non me ne fotta un cazzo di halloween mentre me ne fotte del collegame e che mi servano disperatamente i soldi perchè sono troppo spesso troppo sobria (ed io, su questo, non ironizzerei!)... magari teniamoli da parte, come argomenti, per il momento.
poi, improvvisamente, su uno strumento inutile quanto dannoso qual'è facebook, trovi una cosa come QUESTA... e lì ringrazi iddio di aver importato halloween!
LinesSetaBloody _ copyrights TheJackal
grazie, patetè, per aver inventato RuzzoSimone, le telecamenre, youTube e gli assorbenti con le ali!!
passate una buona serata. se vi interessa, io sono quella con gli occhi bianchi che porta da bere!
ost _ NoHayBanda
grandi rivelazione... ma io non ironizzerei!
ost II la vendetta _ MarilynManson _ this is halloween cover
onta e ignominia su chi non la conosce!
linkz _ quello dei jackal e nel blogroll!
stasera fatico.
è la prima volto che lavoro, ad halloween. pare che ci sia sempre il macello, nei locali...
il fatto che non me ne fotta un cazzo di halloween mentre me ne fotte del collegame e che mi servano disperatamente i soldi perchè sono troppo spesso troppo sobria (ed io, su questo, non ironizzerei!)... magari teniamoli da parte, come argomenti, per il momento.
poi, improvvisamente, su uno strumento inutile quanto dannoso qual'è facebook, trovi una cosa come QUESTA... e lì ringrazi iddio di aver importato halloween!
LinesSetaBloody _ copyrights TheJackal
grazie, patetè, per aver inventato RuzzoSimone, le telecamenre, youTube e gli assorbenti con le ali!!
passate una buona serata. se vi interessa, io sono quella con gli occhi bianchi che porta da bere!
ost _ NoHayBanda
grandi rivelazione... ma io non ironizzerei!
ost II la vendetta _ MarilynManson _ this is halloween cover
onta e ignominia su chi non la conosce!
linkz _ quello dei jackal e nel blogroll!
martedì, ottobre 28
hè camerade...
.
me lo sentivo che mi mancava qualcosa...
me lo sentivo da anni!!
motivo per cui ho cominciato a spappolarmi il fegato, i polmoni,i neuroni... ma l'insufficienza multiorgano non arriva!
quindi ho deciso di buttarmi a capofitto e (fondamentalmente) anche un po' a cazzo, in semi-eterne relazioni disastrate e tragicomiche, con soggetti di diverso livello di squilibrio mentale, tentando inoltre precarie convivenze in posti improbabili...
ho anche cominciato a studiare architettura, a lavorare nell'ambito del vasto e poliedrico mondo del camerieraggio non qualificato e mal retribuito, a salire e scendere dagli aerei, a litigare a caso con sconosciuti,0 a darmi al vandalismo a danno delle fs...
ultimamente mi ero pure messa ad usare il mascara!
forse la risposta era molto molto molto, ma molto più semplice...
proviamo a vedere se si trattava di questo!
potrei dilungarmi ore e ore nell'apologia del chiavarsi metallo in faccia per sentirsi meglio...
ma, sinceramente, questa cosa è sempre sembrata 'na strunzata pure a me!!!
me lo sentivo che mi mancava qualcosa...
me lo sentivo da anni!!
motivo per cui ho cominciato a spappolarmi il fegato, i polmoni,i neuroni... ma l'insufficienza multiorgano non arriva!
quindi ho deciso di buttarmi a capofitto e (fondamentalmente) anche un po' a cazzo, in semi-eterne relazioni disastrate e tragicomiche, con soggetti di diverso livello di squilibrio mentale, tentando inoltre precarie convivenze in posti improbabili...
ho anche cominciato a studiare architettura, a lavorare nell'ambito del vasto e poliedrico mondo del camerieraggio non qualificato e mal retribuito, a salire e scendere dagli aerei, a litigare a caso con sconosciuti,0 a darmi al vandalismo a danno delle fs...
ultimamente mi ero pure messa ad usare il mascara!
forse la risposta era molto molto molto, ma molto più semplice...
proviamo a vedere se si trattava di questo!
potrei dilungarmi ore e ore nell'apologia del chiavarsi metallo in faccia per sentirsi meglio...
ma, sinceramente, questa cosa è sempre sembrata 'na strunzata pure a me!!!
A la santè du feu
et de la flamme
venerdì, ottobre 10
a volte ripenso a parigi, ed è un cazzotto alla bocca dello stomaco.
fa proprio male, e lo fa da qualche parte in basso. e lo fa con una rapidità feroce!
a volte sono semplicemente liquida!
semplicemente e tristemente liquida!
a volte piango ancora, e allora mi alzo da questa sedia, e chiudo la porta. perchè non mi piace quando mi vedi piangere. non sono disperata! non fa nemmeno troppo male...
non ho mai sentito così tanto la necessità di un fiume. di una città con un fiume.
e una panchina... fredda sulla pelle.
un fiume ed una panchina: alla fine era tutto ciò di cui avrei avuto bisogno!
però, adesso, sento solo tanta, tanta voglia di piangere!
è una brutta cosa?
no, alla fine non credo!
ascoltate questa canzone e alzatevi da quella sedia. fatelo. prendetevi un minuto, sù.
alzatevi, alzate in aria la mano sinistra, prendete la sua, con la destra abbracciategli i fianchi.
e ballate, ballate come se fosse lì. io ho provato.
non vergognatevi, alla fine, è solo ballare.
// foto // la prima // reggia di caserta
portone principale, accesso turistico, fotorafato da dentro
semplicemente: no way out!
portone principale, accesso turistico, fotorafato da dentro
semplicemente: no way out!
nous n'avons jamais été ...
Strani ricordi in quella nervosa notte a Las Vegas.
Sono passati cinque anni? Sei? Sembra una vita... quel genere di apice che non tornerà mai più.
San Francisco e la metà degli anni '60 erano un posto speciale e un momento speciale di cui fare parte. Ma nessuna spiegazione, nessuna miscela di parole, musiche, ricordi, poteva toccare la consapevolezza di essere stato là... vivo, in quell'angolo di tempo e di mondo. Qualunque cosa significasse.
C'era follia in ogni direzione, a ogni ora. Potevi sprizzare scintille dovunque. C'era una fantastica, universale sensazione che qualunque cosa facessimo fosse giusta. Che stessimo vincendo! E quello, credo, era il nostro appiglio... quel senso di inevitabile vittoria sulle forze del vecchio e del male.
Non in senso violento o cattivo: non ne avevamo bisogno!
La nostra energia avrebbe semplicemente prevalso!
Avevamo tutto lo slancio... cavalcavamo la cresta di un'altissima e meravigliosa onda... e ora, meno di cinque anni dopo, potevi andare su una ripida collina di Las Vegas e guardare a ovest...
E con il tipo giusto di occhi, potevi quasi vedere il segno dell'acqua alta...
Quel punto dove l'onda alla fine si è infranta... ed è tornata indietro!
foto _ scattata una sera di inizio estate, per mezzo al rione Acquaviva.
è oggettivamente orribile, fuori fuoco, tagliata male, c'è pure il tettuccio della macchina pè sotto... ma sto seriamente pensando di farla stampare, e di appendermela sul letto tipo santino della madonna.
non so perchè, ma ci vedo un certo tipo di poesia! i soggetti scarsamente fotogenici che devastano questa foto sono MoiMeme, LaTunz, Lattore e IlMioAmicoMod.
ascoltando _ James Delleck , Le Reverbere
Sono passati cinque anni? Sei? Sembra una vita... quel genere di apice che non tornerà mai più.
San Francisco e la metà degli anni '60 erano un posto speciale e un momento speciale di cui fare parte. Ma nessuna spiegazione, nessuna miscela di parole, musiche, ricordi, poteva toccare la consapevolezza di essere stato là... vivo, in quell'angolo di tempo e di mondo. Qualunque cosa significasse.
C'era follia in ogni direzione, a ogni ora. Potevi sprizzare scintille dovunque. C'era una fantastica, universale sensazione che qualunque cosa facessimo fosse giusta. Che stessimo vincendo! E quello, credo, era il nostro appiglio... quel senso di inevitabile vittoria sulle forze del vecchio e del male.
Non in senso violento o cattivo: non ne avevamo bisogno!
La nostra energia avrebbe semplicemente prevalso!
Avevamo tutto lo slancio... cavalcavamo la cresta di un'altissima e meravigliosa onda... e ora, meno di cinque anni dopo, potevi andare su una ripida collina di Las Vegas e guardare a ovest...
E con il tipo giusto di occhi, potevi quasi vedere il segno dell'acqua alta...
Quel punto dove l'onda alla fine si è infranta... ed è tornata indietro!
_ Paura e Delirio a Las Vegas _
foto _ scattata una sera di inizio estate, per mezzo al rione Acquaviva.
è oggettivamente orribile, fuori fuoco, tagliata male, c'è pure il tettuccio della macchina pè sotto... ma sto seriamente pensando di farla stampare, e di appendermela sul letto tipo santino della madonna.
non so perchè, ma ci vedo un certo tipo di poesia! i soggetti scarsamente fotogenici che devastano questa foto sono MoiMeme, LaTunz, Lattore e IlMioAmicoMod.
ascoltando _ James Delleck , Le Reverbere
mercoledì, ottobre 8
merde!
.
avevo un mito, fin da piccola...
a volte, alle2 di notte, ti rendi conti che si tratta di una grandissima sola, e quel mito diventa un perfetto coglione!
mi sento truffata!
in effetti, di david bowie come musicista non me n'è mai fottuto un emerito cazzo...
ma come giocoliere lo stimavo molto!
avevo un mito, fin da piccola...
a volte, alle2 di notte, ti rendi conti che si tratta di una grandissima sola, e quel mito diventa un perfetto coglione!
mi sento truffata!
in effetti, di david bowie come musicista non me n'è mai fottuto un emerito cazzo...
ma come giocoliere lo stimavo molto!
giovedì, ottobre 2
vorrei poter dire che ho smesso di preoccuparmi.
vorrei poter dire che va tutto bene.
vorrei poter dire che sto bene. o che, almeno, starò bene. prossimamente almeno.
vorrei poter dire che andrò avanti per la mia strada.
vorrei poter dire che ricomincerò da dove ho lasciato e andrò avanti.
vorrei poter dire che credo ancora in me, nelle mie potenzialità, in questo mondo, in te.
vorrei poter dire che tutto si sistemerà.
vorrei poter dire che sarò io, a sistemare tutto.
abulia : [a-bu-lì-a] s.f. (pl. -lìe)
termine medico volto ad indicare il risultato di un insieme di fattori psico-fisici o di stati morbosi che causano una cronica mancanza di volonta che si concretizza, nella pratica, in una completa incapacità di scelta autonoma. La persona affetta da abulia manifesta incapacità di prendere decisioni, di iniziare o portare a termine un'azione in rapporto a eventi anche banali. L'abulico disperde le sue energie in numerose attività contemporaneamente, ma non riesce a portarne a termine nemmeno una.
sono 24 ore che ascolto la stessa canzone di brel. non so se me l'hai messa sull'mp3 per sbaglio, per sadismo, o per dirmi qualcosa che con le parole non sai esprimere. non sei mai stato di quelli che parlano parlano parlano parlano. tu sei più di quelli che sanno quand'è il momento di cucinarti il tuo piatto preferito.
La vita non fa regali, in nome d’iddio, è triste Orly la domenica! Con o senza Bécaud.
vorrei poter dire che va tutto bene.
vorrei poter dire che sto bene. o che, almeno, starò bene. prossimamente almeno.
vorrei poter dire che andrò avanti per la mia strada.
vorrei poter dire che ricomincerò da dove ho lasciato e andrò avanti.
vorrei poter dire che credo ancora in me, nelle mie potenzialità, in questo mondo, in te.
vorrei poter dire che tutto si sistemerà.
vorrei poter dire che sarò io, a sistemare tutto.
abulia : [a-bu-lì-a] s.f. (pl. -lìe)
termine medico volto ad indicare il risultato di un insieme di fattori psico-fisici o di stati morbosi che causano una cronica mancanza di volonta che si concretizza, nella pratica, in una completa incapacità di scelta autonoma. La persona affetta da abulia manifesta incapacità di prendere decisioni, di iniziare o portare a termine un'azione in rapporto a eventi anche banali. L'abulico disperde le sue energie in numerose attività contemporaneamente, ma non riesce a portarne a termine nemmeno una.
sono 24 ore che ascolto la stessa canzone di brel. non so se me l'hai messa sull'mp3 per sbaglio, per sadismo, o per dirmi qualcosa che con le parole non sai esprimere. non sei mai stato di quelli che parlano parlano parlano parlano. tu sei più di quelli che sanno quand'è il momento di cucinarti il tuo piatto preferito.
Ils sont plus de deux mille, et je ne vois qu'eux deux. La pluie les a soudés, semble-t-il l'un à l'autre. Ils sont plus de deux mille, et je ne vois qu'eux deux. Et je les sais qui parlent, il doit lui dire je t'aime, elle doit lui dire je t'aime... Je crois qu'ils sont en train, de ne rien se promettre: ces deux-là sont trop maigres pour être malhonnêtes. Ils sont plus de deux mille, et je ne vois qu'eux deux. Et brusquement il pleure, il pleure à gros bouillons. Tout entourés qu'ils sont d'adipeux en sueur et de bouffeurs d'espoir qui les montrent du nez. Mais ces deux déchirés, superbes de chagrin, abandonnent aux chiens l'exploit de les juger. La vie ne fait pas de cadeau et, nom de Dieu, c'est triste Orly le dimanche. Avec ou sans Bécaud. Et maintenant ils pleurent, je veux dire tous les deux. Tout à l'heure c'était lui, lorsque je disais "il". Tout encastrés qu'ils sont ils n'entendent plus rien que les sanglots de l'autre. Et puis... Et puis, infiniment, comme deux corps qui prient, infiniment lentement, ces deux corps se séparent. Et en se séparant, ces deux corps se déchirent, et je vous jure qu'ils crient! Et puis ils se reprennent redeviennent un seul, redeviennent le feu, et puis se redéchirent. Se tiennent par les yeux et puis en reculant, comme la mer ,se retire, il consomme l'adieu, il bave quelques mots... agite une vague main... Et brusquement il fuit. Fuit sans se retourner, et puis il disparaît bouffé par l'escalier. La vie ne fait pas de cadeau et, nom de Dieu, c'est triste Orly le dimanche. Avec ou sans Bécaud. Et puis il disparaît, bouffé par l'escalier, et elle... elle reste là! Coeur en croix, bouche ouverte. Sans un cri, sans un mot. Elle connaît sa mort: elle vient de la croiser... Voilà qu'elle se retourne et se retourne encore. Ses bras vont jusqu'à terre: ca y est elle a mille ans. La porte est refermée, la voilà sans lumière. Elle tourne sur elle-même et déjà elle sait qu'elle tournera toujours. Elle a perdu des hommes, mais là elle perd l'amour... L'amour le lui a dit, revoilà l'inutile! Elle vivra de projets qui ne feront qu'attendre... La revoilà, fragile, avant que d'être à vendre! Je suis là, je la suis... Je n'ose rien pour elle que la foule grignote, comme un quelconque fruit.
Sono più di duemila ma io vedo solo quei due. Sembra quasi che la pioggia li abbia saldati uno all'altro.
Sono più di duemila ma io vedo solo quei due! E io lo so che parlano, lui deve dirle ti amo, lei deve dirgli ti amo.Credo che stiano cercando, di non promettersi nulla. Quei due sono troppo magri per essere disonesti.
Sono più di duemila, ma io vedo solo quei due!
E bruscamente lui piange, piange a dirotto. Circondati come sono da gente grassa e sudata, da divoratori di speranzache li guardano ammiccando.
Ma questi due esseri straziati, orgogliosi del loro dolore, lasciano ai cani l'impresa di giudicarli.
La vita non fa regali, in nome d’iddio, è triste Orly la domenica! Con o senza Bécaud.
E adesso piangon, intendo dire tutti e due. Poco fa invece era lui, quando dicevo "egli". Così incastrati come sono, non sentono nient’altro che i singhiozzi dell'altro. E poi…
E poi, infinitamente,come due corpi che pregano infinitamente, lentamente, questi due corpi si separano. E separandosi questi due corpi si lacerano, e io vi giuro che gridano! E quindi si riprendono
ridiventano uno solo, ridiventano il fuoco, e quindi si lacerano ancora. Si tengono con gli occhi, e poi indietreggiando come il mare, lui si ritira. Consuma l'addio, gocciola alcune parole, agita la mano ondeggiand. E bruscamente fugge, fugge senza voltarsi! E quindi scompare inghiottito dalle scale.
E quindi lui scompareinghiottito dalle scale. E lei… lei resta là, cuore in croce, bocca aperta senza un grido, senza una parola. Adesso conosce la morte: l’ha appena incrociata... Ecco che si volta, e si volta ancora. Le sue braccia cadono a terra: sembra avere mille anni...
La porta si è chiusa,eccola senza luce. Lei gira su stessa, e già sa che girerà per sempre.
Aveva perduto degli uomini, ma adesso ha perso l'amore. L'amore glielo ha detto: ecco, di nuovo inutile!
Ora vivrà di progetti, che non faranno che aspettare. Eccola di nuovo fragile, prima di essere da vendere.
Io sono là, lo sono... E non oso fare nulla per lei, che la folla sta brucando come se fosse un frutto.
La vie ne fait pas de cadeau // Et, nom de Dieu, c'est triste // Orly le dimanche
.
spulciando il caro vecchio dizionario della ligua italiana, tiriamo fuori un po' di definizioni.
vittoria : [vit-tò-ria] s.f. (pl. -rie)
Risultato attestante la superiorità ottenuta in una gara, in una competizione, in una sfida. Momento di gioia scaturito dal superamento, con esito positivo, di un confronto.
sconfitta : [scon-fìt-ta] s.f.
Esito negativo di una guerra, di una battaglia; disfatta. Insuccesso, fallimento, grave perdita dovuta al mancato superamento di una prova.
come i due concetti possando andare di pari passo, è fondamentalmente un gran bel mistero.
no, mi correggo: leva il "bel"!
a me, comunque, domande a parte, è successo... sono tornata a casa: a caserta. in italia.
nella stessa italia in cui, il giorno prima di partire, volendo cercare un po' di notizie su internet, giusto per ricontestualizzarmi, mi sono accorta che in un paio di settimane hanno arrestato quache poco di 700 merdi pop dietro casa mia, si sono sparati con i kalashnikov per la strada, e un 7 immigrati a caso sono morti dentro a un vico, e ci stanno 400 o 500 o non so quanti militari e parà e marò e swat che stanno facendo scendere quà giù per rincorrere le macchine ai posti di blocco e sfracellarsi giù dai cavalcavia... e un 2 o 3 poveri fessi a caso sono stati scesi da un buco di culo nel torinese fino a questo buco di culo nel casertano... apposta apposta per andarsi a sfracellare con la macchina... che poi magari quelli ci stavano tanto bene a torino, e non se lo meritavano di sfracellarsi perchè, a differenza di quelle cape di cazzo dei compagni miei, loro la sera, quando pigliavano la macchina, non si bevevano nemmeno un chinotto... e prima di partire le mogli e le fidanzate e le mamme gli avevano detto " 'ne strunz!!! ma mi fai capire che cazzo ci vai a fare laggiù??? ma vattene a bagdad, che almeno ci fai stare un po'più tranquilli!"...
questa è "casa": uelcom-bac ledis end gentleme!!
si dispensa dai fiori. e, vi prego, non fate domande!
il problema, adesso, stà nel definire il concetto di "casa". perchè in effetti, un po' mi gira il cazzo pensare a qualcosa tipo:
casa mia : [e-che-cazz'] s.f.
luogo dislocato in prossimità dell'equatore, sito tra le cave e l'ex saint gobain, dove la gente si scanna come piecuri 'miezz alla via e allora il governo manda giù sempre più sbirri, così i tizi di cui sopra possono smettere di ammazzarsi a vicenda per concentrarsi nello scannare come piecuri ai guardi.
aggiungendo la beffa al danno, l'altra sera ho rivisto un vecchio film del cazzo. ad un tratto, quella celebrolesa della protagonista diceva che "la casa è il luogo del cuore"...
voglia di uccidere cresceeeente...
spulciando il caro vecchio dizionario della ligua italiana, tiriamo fuori un po' di definizioni.
vittoria : [vit-tò-ria] s.f. (pl. -rie)
Risultato attestante la superiorità ottenuta in una gara, in una competizione, in una sfida. Momento di gioia scaturito dal superamento, con esito positivo, di un confronto.
sconfitta : [scon-fìt-ta] s.f.
Esito negativo di una guerra, di una battaglia; disfatta. Insuccesso, fallimento, grave perdita dovuta al mancato superamento di una prova.
come i due concetti possando andare di pari passo, è fondamentalmente un gran bel mistero.
no, mi correggo: leva il "bel"!
a me, comunque, domande a parte, è successo... sono tornata a casa: a caserta. in italia.
nella stessa italia in cui, il giorno prima di partire, volendo cercare un po' di notizie su internet, giusto per ricontestualizzarmi, mi sono accorta che in un paio di settimane hanno arrestato quache poco di 700 merdi pop dietro casa mia, si sono sparati con i kalashnikov per la strada, e un 7 immigrati a caso sono morti dentro a un vico, e ci stanno 400 o 500 o non so quanti militari e parà e marò e swat che stanno facendo scendere quà giù per rincorrere le macchine ai posti di blocco e sfracellarsi giù dai cavalcavia... e un 2 o 3 poveri fessi a caso sono stati scesi da un buco di culo nel torinese fino a questo buco di culo nel casertano... apposta apposta per andarsi a sfracellare con la macchina... che poi magari quelli ci stavano tanto bene a torino, e non se lo meritavano di sfracellarsi perchè, a differenza di quelle cape di cazzo dei compagni miei, loro la sera, quando pigliavano la macchina, non si bevevano nemmeno un chinotto... e prima di partire le mogli e le fidanzate e le mamme gli avevano detto " 'ne strunz!!! ma mi fai capire che cazzo ci vai a fare laggiù??? ma vattene a bagdad, che almeno ci fai stare un po'più tranquilli!"...
questa è "casa": uelcom-bac ledis end gentleme!!
si dispensa dai fiori. e, vi prego, non fate domande!
il problema, adesso, stà nel definire il concetto di "casa". perchè in effetti, un po' mi gira il cazzo pensare a qualcosa tipo:
casa mia : [e-che-cazz'] s.f.
luogo dislocato in prossimità dell'equatore, sito tra le cave e l'ex saint gobain, dove la gente si scanna come piecuri 'miezz alla via e allora il governo manda giù sempre più sbirri, così i tizi di cui sopra possono smettere di ammazzarsi a vicenda per concentrarsi nello scannare come piecuri ai guardi.
aggiungendo la beffa al danno, l'altra sera ho rivisto un vecchio film del cazzo. ad un tratto, quella celebrolesa della protagonista diceva che "la casa è il luogo del cuore"...
voglia di uccidere cresceeeente...
in foto _ belleville (il quartiere, non la facoltà)
uno dei tanti posti dove si sarebbe potuti andar a vivere
ost _ jaques brel
orly
uno dei tanti posti dove si sarebbe potuti andar a vivere
ost _ jaques brel
orly
post scriptum
ho sognato stanotte. ed ho scoperto che odio sognare. ultimamente sogno sempre cose inutili e angoscianti. tipo sogno di non riuscire più a mettere a fuoco gli oggetti, perchè sto diventando cieca... oppure sogno di essere in una situazione di angoscia e terrore per un pericolo incombente terribile quanto generico, ma di non riuscire a telefonare per chiedere aiuto perchè le mie dita sono molli e non riesco a premere i tasti.
stanotte ho sognato di salire delle scale... di quelle con gli scalini di cementaccio, alte irregolari e grigie, come quelle di casa di Bracciale ai tribunali. salivo salivo salivo e salivo, senza stancarmi, fino ad arrivare ad un tetto a falde alla bretone, stile casetta di tim burton coperto di ardesia piatta e fredda. nonostante l'inclinazione, ci si poteva tranquillamente camminare. dal tetto c'era una vista allucinante. la casa si doveva trovare da qualche parte nei pressi di san martino, ma tipo più in alto...
perchè da quel tetto si vedeva il panorama di san martino, ma l'orizzonte era più lontano, più vasto. sembrava quasi di ESSERE più in alto, in volo radente sopra la terrazza di san martino. nel mio sogno era notte, ma una notte limpida di quelle che riesci a vedere tutto ma tutto ma tutto proprio, anche le luci dei paesini più lontani. e da quel tetto, riuscivo a vedere fino alle cave e i cementifici di san clemente. aguzzando gli occhi, avevo l'impressione di riuscire addirittura a distinguere le luci della stazione di caserta, dietro casa mia. ed è lì che mi ha assalito la sensazione orribile che alla fin fine, fosse tutto lì.
che la mia vita fosse effettivamente contenuta tutta lì: tra napoli, il mare, il porto, piazza mercato... e caserta, con le sue cave e la sua stazione... passando per i paesini spalmati in mezzo, dove vivono cumpagni e cumpagne pendolari.
forse alla fine ha ragione chi dice che il mondo è piccolo.
e che, al destino, alla fin fine, non si possono dare grosse sterzate!
ho sognato stanotte. ed ho scoperto che odio sognare. ultimamente sogno sempre cose inutili e angoscianti. tipo sogno di non riuscire più a mettere a fuoco gli oggetti, perchè sto diventando cieca... oppure sogno di essere in una situazione di angoscia e terrore per un pericolo incombente terribile quanto generico, ma di non riuscire a telefonare per chiedere aiuto perchè le mie dita sono molli e non riesco a premere i tasti.
stanotte ho sognato di salire delle scale... di quelle con gli scalini di cementaccio, alte irregolari e grigie, come quelle di casa di Bracciale ai tribunali. salivo salivo salivo e salivo, senza stancarmi, fino ad arrivare ad un tetto a falde alla bretone, stile casetta di tim burton coperto di ardesia piatta e fredda. nonostante l'inclinazione, ci si poteva tranquillamente camminare. dal tetto c'era una vista allucinante. la casa si doveva trovare da qualche parte nei pressi di san martino, ma tipo più in alto...
perchè da quel tetto si vedeva il panorama di san martino, ma l'orizzonte era più lontano, più vasto. sembrava quasi di ESSERE più in alto, in volo radente sopra la terrazza di san martino. nel mio sogno era notte, ma una notte limpida di quelle che riesci a vedere tutto ma tutto ma tutto proprio, anche le luci dei paesini più lontani. e da quel tetto, riuscivo a vedere fino alle cave e i cementifici di san clemente. aguzzando gli occhi, avevo l'impressione di riuscire addirittura a distinguere le luci della stazione di caserta, dietro casa mia. ed è lì che mi ha assalito la sensazione orribile che alla fin fine, fosse tutto lì.
che la mia vita fosse effettivamente contenuta tutta lì: tra napoli, il mare, il porto, piazza mercato... e caserta, con le sue cave e la sua stazione... passando per i paesini spalmati in mezzo, dove vivono cumpagni e cumpagne pendolari.
forse alla fine ha ragione chi dice che il mondo è piccolo.
e che, al destino, alla fin fine, non si possono dare grosse sterzate!
messaggio pubblicitario vaaaaaaagamente subliminale
se vi dovete fà scorticare, andate da questo, che è uno bravo!
ost _ Philippe Katerine, Excuse moi
"Excuse moi j'ai éjaculé dans tes cheveux à un moment inadéquate
je ne croyais pas que ça partirait mais quand tu fais des trucs comme çà
je ne peux pas m'en empêcher pourtant j'essayais de penser à autre chose!"
comunque sì : sono a caserta! non fate domande, se non volete essere pesantemente madati 'affanculo
"Excuse moi j'ai éjaculé dans tes cheveux à un moment inadéquate
je ne croyais pas que ça partirait mais quand tu fais des trucs comme çà
je ne peux pas m'en empêcher pourtant j'essayais de penser à autre chose!"
comunque sì : sono a caserta! non fate domande, se non volete essere pesantemente madati 'affanculo
mercoledì, settembre 10
Why So Serious?
non ho bene le idee chiare sul "cosa scrivere", in questo che forse potrebbe forse essere l'ultimo post di questo blog. tanto per cambiare vado a Parigi. sabato. il 13. domani!
Parigi, sempre e comunque Parigi : ultima meta dell'ultimo viaggio. e di tutti quelli che ci sono stati prima anche! il 17, alle tristi 9 di mattina, ho un appuntamento con delle persone che decideranno che farò del resto della mia vita.
il che, se da un lato mi fa alquanto incazzare, dall'altro mi riempie di una sana adrenalina...
una di quelle belle botte in culo per la serie : "ah! si! ci voleva proprio!".
come quelle scariche isteriche dell'esame...
ma senza esame! stavolta è appena un filino filino più pesante, ma va benissimo così...
sono pronta, sono calda, sono isterica al punto giusto e ubriaca quanto basta. non ho sigarette ma non è mai stato un problema. sono innamorata e incazzata fino allo stremo. ho anche sospeso la mia amata terapia ormonale... giusto per essere labile e scombinata quanto basta da invocare l'infermità mentale, dopo, in tribunale, nel caso la situazione prendesse una strana piega!
in questi miei (spero) ultimi giorni in italia, una sola frase mi frulla e mi rifrulla in testa... è una cosa che scrisse Frida Kahlo sul suo diario, da malata, nei suoi ultimi giorni. è una frase tremenda, ma mi comunica un senso di gioia e di pace che ho difficilmente trovato altrove...
Intanto LaTuna ha già firmato un contratto...
Ma magari fra una settimana sarò di nuovo qui, con la coda tra le gambe e i libri di statica in mano...
Ma oggi non ci voglio pensare, oggi non è un problema. Oggi ci sono 32 gradi, e fuori è grigio e nuvoloso, e ho uno zaino pieno e dei documenti da firmare, e a Parigi ci sono 9 gradi ed una pioggerella fredda e sottile che rende i tuoi occhi così limpidi, e mia madre come sempre continua a domandarmi se voglio farmi stirare qualcosa, e mio padre come sempre mi chiede per favore di non portare guai a casa, e mia sorella che come sempre corre sul motorino, e LaPigneri che manda le foto di una città che è stata nostra, ed i Mod si sbronzano sotto le scale e... e oggi il mondo sembra un posto gentile ed ospitale.
Ed in oggi ti rendi conto che non è proprio il momento di avere cattivi pensieri!
Oggi non lavoro, oggi non mi vesto...
Quindi, alla fin fine, statemi bene tutti quanti.
Ma so già che ci riuscirete!
L'unica cosa che abbiamo imparato, qua giù, è a cercare di star bene.
Parigi, sempre e comunque Parigi : ultima meta dell'ultimo viaggio. e di tutti quelli che ci sono stati prima anche! il 17, alle tristi 9 di mattina, ho un appuntamento con delle persone che decideranno che farò del resto della mia vita.
il che, se da un lato mi fa alquanto incazzare, dall'altro mi riempie di una sana adrenalina...
una di quelle belle botte in culo per la serie : "ah! si! ci voleva proprio!".
come quelle scariche isteriche dell'esame...
ma senza esame! stavolta è appena un filino filino più pesante, ma va benissimo così...
sono pronta, sono calda, sono isterica al punto giusto e ubriaca quanto basta. non ho sigarette ma non è mai stato un problema. sono innamorata e incazzata fino allo stremo. ho anche sospeso la mia amata terapia ormonale... giusto per essere labile e scombinata quanto basta da invocare l'infermità mentale, dopo, in tribunale, nel caso la situazione prendesse una strana piega!
in questi miei (spero) ultimi giorni in italia, una sola frase mi frulla e mi rifrulla in testa... è una cosa che scrisse Frida Kahlo sul suo diario, da malata, nei suoi ultimi giorni. è una frase tremenda, ma mi comunica un senso di gioia e di pace che ho difficilmente trovato altrove...
"Espero alegre la salida y espero nunca volver”per tutte le merde che ancora non parlano spagnolo, la traduco...
"Attendo con gioia la mia dipartita e spero di non tornare mai più"Statemi bene, tutti quanti. Spero caldamente di avere un divano a parigi per ospitarvi tutti quanti siete. Perchè siete bella gente e vi meritate una vacanza e un sacco a pelo e un piatto caldo e una sbronza in strada a Parigi. Spero di potervi concedere tutte queste cose. Sarebbe un onore!
Intanto LaTuna ha già firmato un contratto...
Ma magari fra una settimana sarò di nuovo qui, con la coda tra le gambe e i libri di statica in mano...
Ma oggi non ci voglio pensare, oggi non è un problema. Oggi ci sono 32 gradi, e fuori è grigio e nuvoloso, e ho uno zaino pieno e dei documenti da firmare, e a Parigi ci sono 9 gradi ed una pioggerella fredda e sottile che rende i tuoi occhi così limpidi, e mia madre come sempre continua a domandarmi se voglio farmi stirare qualcosa, e mio padre come sempre mi chiede per favore di non portare guai a casa, e mia sorella che come sempre corre sul motorino, e LaPigneri che manda le foto di una città che è stata nostra, ed i Mod si sbronzano sotto le scale e... e oggi il mondo sembra un posto gentile ed ospitale.
Ed in oggi ti rendi conto che non è proprio il momento di avere cattivi pensieri!
Oggi non lavoro, oggi non mi vesto...
Quindi, alla fin fine, statemi bene tutti quanti.
Ma so già che ci riuscirete!
L'unica cosa che abbiamo imparato, qua giù, è a cercare di star bene.
Attendo con gioia la mia dipartita e spero di non tornare mai più...original soundtrack:
mogwai _ batcat
bandabardò _ manifesto
"Oggi non lavoro, oggi non mi vesto
resto nudo e manifesto...
contro! ogni occasione è persa
i calci di rigore sulla traversa... "
in foto:
mon marì & moi, riflessi nella finestra di camera sua
a esbly, in francia, a casa dei suoi genitori
piccoli angoli di mondo di cui posso ancora sentire l'odore!
.
sabato, settembre 6
Comme le jour dépend de l'innocence*
solo un po' d'aria.
vorrei
solo
un
po'
d'aria
...
ed una direzione!
avere una direzione sarebbe veramente da paura!
penso a Mercurio. e al cugino dell'exUomo... quello atletico e sportivo... l'anti-me... quello che faceva salto in lungo, largo e tutte le altre direzioni... quello che si voleva far tatuare le ali di Mercurio sulle caviglie! mi capita sempre di pensare alle persone più improbabili, quando sto così!
aria...
dov'è finita tutta quell'aria che passava da queste parti, quando arrivava il treno?
fumo troppo ma non importa, smetterò quando comincerò a tossire sangue.
per adesso, però, per favore...
aprite almeno la finestra!
foto _ by ??? e mi piacerebbe saperlo
io, l'Uomo e il MioAmicoMod sull'orfanotrofio abbandonato, alle stalle dei borboni, dietro la vaccheria...
esiste davvero, e noi ci andiamo!
leggendo _ robert forst, birches
"i’d like to get away from earth awhile
and then come back to it and begin over.
one could do worse than be a swinger of birches. "
* per le merde incolte, il titole viene da una poesia dio Paul Eluard
La courbe de tes yeux _ La curva dei tuoi occhi
io, l'Uomo e il MioAmicoMod sull'orfanotrofio abbandonato, alle stalle dei borboni, dietro la vaccheria...
esiste davvero, e noi ci andiamo!
leggendo _ robert forst, birches
"i’d like to get away from earth awhile
and then come back to it and begin over.
one could do worse than be a swinger of birches. "
* per le merde incolte, il titole viene da una poesia dio Paul Eluard
La courbe de tes yeux _ La curva dei tuoi occhi
"La curva dei tuoi occhi contorna il mio cuore
Girotondo di danza e di dolcezza,
Aureola del tempo, cuna notturna e sicura,
E se non so tutto ciò che ho vissuto
È perché i tuoi occhi non m'hanno sempre veduto.
Lame di luce e spuma di rugiada,
Canne del vento, sorrisi profumati,
Ali che reggono il cielo ed il mare,
Furetti dei rumori e sorgenti dei colori,
Profumi nati in nidiate di aurore
Deposte ogni volta su paglia d'astri,
Se la luce è figlia dell'innocenza
Il mondo è figlio dei tuoi occhi puri
E il sangue scorre nel loro sguardo"
ancora una volta e ancora e ancora e ancora
" Tu dis que la colline est trop pentue pour qu'on y monte, Montes-y !
Tu dis que aimerais bien me voir essayer, Montes-y !
Tu choisis le lieu et je choisirai l'heure,
Et je grimperai la colline à ma façon
Attends le bon jour
Et en m'élevant au-dessus des cimes et des nuages
Je regarde en-bas, et j'entends l'écho des choses que tu as dites aujourd'hui "
// fearless // pink floyd
in una improbabile ma quanto mai gradevole versione in francese
in una improbabile ma quanto mai gradevole versione in francese
" Tutto è bene per sempre e per sempre e per sempre e per sempre."
Avevo tanta voglia di urlarlo alle stelle!
// i vagabondi del dharma // kerouac
Morale della favola:
comunque vadano le cose, ricordati sempre di vendere cara la pelle! E, quando dico "cara", intendo qualche francesismo sul genere "fagli cagare sangue".
No, aspè, forse è meglio qualcosa del tipo "se mi farete cadere, brutti bastardi, vi trascinerò tutti giù con me!"
Pensiero poetico del giorno:
se acchiappo quello che ha fatto la cover di Fearless in francese gli scucio il mazzo!
foto: carnac, bretagne _ les allignements
se una mattina, d'estate, un viaggiatore... un francese, una casertana e un pastore bretone...
.
comunque vadano le cose, ricordati sempre di vendere cara la pelle! E, quando dico "cara", intendo qualche francesismo sul genere "fagli cagare sangue".
No, aspè, forse è meglio qualcosa del tipo "se mi farete cadere, brutti bastardi, vi trascinerò tutti giù con me!"
Pensiero poetico del giorno:
se acchiappo quello che ha fatto la cover di Fearless in francese gli scucio il mazzo!
foto: carnac, bretagne _ les allignements
se una mattina, d'estate, un viaggiatore... un francese, una casertana e un pastore bretone...
.
giovedì, settembre 4
Saint Pain
certe volte, l'aria fresca la vedi strisciare lontano, dal basso, lungo una di quelle lingue di cielo che scappano tra i cbordi delle case.
nei paesi baschi c'erano silvia ed i suoi amici pazzi fottuti che tiravano su plastici delle città all'incontrario... con i pieni ai posti dei vuoti ed i vuoti ai posti dei pieni...
ultimamente non capisco più bene dove sia il pieno. e dove il vuoto.
cerca cerca, alla fine l'unica risposta è che sono stanca.
tanto, troppo stanca.
il cielo è un nastrino azzurro alto alto alto.
ed io sono stanca, stanca, stanca di corrergli appresso.
qualcuno ha detto "anno sabbatico"?
mha... non sarebbe una cattiva idea...
basta correre, correre correre correre correre...
e se, per una volta, ce la prendessimo con molta, molta, molta più calma?
dedicato a _ palma tarabuso, che se n'è scappata in cina
photo _ morlaix, bretagne
una citta sotto un ponte
ascoltando _ ignominie
"è la paura di poter cambiare per due minuti di immortalità
e non importa se dobbiamo morire perchè noi
stiamo sempre meglio! "
photo _ morlaix, bretagne
una citta sotto un ponte
ascoltando _ ignominie
"è la paura di poter cambiare per due minuti di immortalità
e non importa se dobbiamo morire perchè noi
stiamo sempre meglio! "
martedì, agosto 26
The Cronicle Of Esbly _ chapter 1 : la meuf, le conard et le abatoire
original sound track _ cowboy beebop
original location _ abatoire abandonné à st germain
original montage _ uillann' bruneau
------- consigli per gli acquisti -------
chiedo umilmente perdono a tutti gli spagnolofoni del vasto mondo...
lo so che si dice "comprad"...
The Cronicle Of Helgorath
se non avete mai visto qualcuno suonare una cornamusa, dal vivo, ad un metro da voi, allora probabilmente ci sono tante cose della musica che, forse, non siete ancora riusciti a capire! ho scoperto un nuovo appetito per la cultura celtica. celtica francese, naturalmente!
da oggi un triskell non sarà più solo l'ombra, e il ricordo, di un ascella.
in bretagna é decisamente difficile capire DOVE finisce la terra e DOVE, precisamente, comincia il mare... sarà perchè, alla fin fine, non è che la bretagna esiste poi del tutto!
mi sono persa, in mezzo alle conchiglie della greve, con la bassa marea: e non sono mai stata così dannatamente felice!
io la notte dormo e sogno. sogno lunghe file di pietre.
e processioni.
10 campeggi, qualche notte in macchina, 1 foresta, 1 castello, 2 mercatini, 1 festa medievale, 900 gr di cozza marinate nel pinot con le patate, 56000 menhir, 4 allineamenti, 2 circoli di pietre, 2 fest noz ed un concerto rock, 1 solo bagno nell'oceano, perchè in bretagna fa un freddo della madonna, 1 notte di brindisi in compagnia degli harleysti gitani con famiglia a carico, innumerevoli litri di sidra, 2 bottiglie di idromele, quantità vergognose di birra, 1 sbronza al rum.
2 persone, 1 tenda da 1 posto & 1/2 accattata all'ultimo a tutto da decathlon , 1 coltellino svizzero, tutta una vita davanti.
1984 km in una bagnarola di ax rossa: la bretagna coast to coast. frammenti di un estate...
sono solo frammenti di un estate...
thanks to : sonorien du
du good son : breizh brothers
giovedì, luglio 24
cum laude
... e camminare per strada a testa alta, la sera. fiera del semplice fatto di essere te stessa!
orgogliosa del banale assunto di essere arrivata fin qui!
daccordo, le domande ci sono sempre: quelle non se ne sono mai andate.
ma il bello è che, ad un tratto, le risposte hanno magicamente cominciato ad arrivare.
sabato ho un treno per roma. domenica alle 7 un aereo per parigi. la stessa domenica, alle 11, una citroene ax rossa con autista in barba bionda e occhi azzurri per l'abbazia di mont saint michel.
fra una settimana ho un appuntamento con un circo sulla costa, in bretagna. fra 2 settimane un appartamento a parigi.
il "nostro" appartamento.
anche se, per il momento, è solo per un mesetto scarso scarso e scuro scuro, che sembra un sogno e sembra uno sbaglio. una cosa di cui si parla piano piano, sottovoce, con la faccia girata negli angoli. perchè è troppo bello ed è stato troppo aspettato e troppo voluto, e di conseguenza è troppo fragile. e di conseguenza tutto potrebbe romperlo.
anche la troppa impazienza.
anche la troppa gioia.
è un appartamentino lungo lungo e stretto stretto, con una cucina lunga lunga e stretta stretta, un bagno lungo lungo e stretto stretto, e delle finestre graandi graandi, da cui riesci a rubare una puntina del campanile del sacre coeur.
e foto altrui sulle pareti. magari è solo una garçonneire... ma per un mesetto sarà casa nostra. siamo alle prove generali. è arrivato l'ora delle prove in costume. ed in scena.
parigi...
oggi sono in casa dei miei, ieri sera ero a napoli. stasera sarà sbronza in qualche cantonata, ma va bene così! vai forte!
nell'aria umida delle 9e mezza di sera, camminavo a testa alta. ci sono arrivata, è 22 luglio!
sono sopravvissuta anche a questo anno, a questa sessione d'esame.
anche quest'anno sono sopravvissuta a napoli, alla mia famiglia, ai miei rimorsi ed a me stessa. è passato un anno! luglio... di nuovo luglio, ancora luglio, ma soprattutto: già luglio?!
quando ho posato il tubo con le stampe dei progetti, a casa, mi sono sentita così felice da aver voglia di vomitare!
non so se vi è mai capitato, ma passato il conato è bellissimo!
fine luglio: aperta la stagione dei falò e delle tammorre, la gente striscia sulla pancia verso sud, ed io me ne vado a nord.
quest'anno niente tammorre per me!
vado a cercare musica popolare in bretagna. vado a cercare un capo a cui riannodare la mia vita.
vado a cercarlo sù sù, a nord: a parigi.
Longitudine 2°19' est, Latitudine 48°52' nord.
sto arrivando.
andasse male, potrei sempre rimpinzarmi di sidro fino a scoppiare!
orgogliosa del banale assunto di essere arrivata fin qui!
daccordo, le domande ci sono sempre: quelle non se ne sono mai andate.
ma il bello è che, ad un tratto, le risposte hanno magicamente cominciato ad arrivare.
sabato ho un treno per roma. domenica alle 7 un aereo per parigi. la stessa domenica, alle 11, una citroene ax rossa con autista in barba bionda e occhi azzurri per l'abbazia di mont saint michel.
fra una settimana ho un appuntamento con un circo sulla costa, in bretagna. fra 2 settimane un appartamento a parigi.
il "nostro" appartamento.
anche se, per il momento, è solo per un mesetto scarso scarso e scuro scuro, che sembra un sogno e sembra uno sbaglio. una cosa di cui si parla piano piano, sottovoce, con la faccia girata negli angoli. perchè è troppo bello ed è stato troppo aspettato e troppo voluto, e di conseguenza è troppo fragile. e di conseguenza tutto potrebbe romperlo.
anche la troppa impazienza.
anche la troppa gioia.
è un appartamentino lungo lungo e stretto stretto, con una cucina lunga lunga e stretta stretta, un bagno lungo lungo e stretto stretto, e delle finestre graandi graandi, da cui riesci a rubare una puntina del campanile del sacre coeur.
e foto altrui sulle pareti. magari è solo una garçonneire... ma per un mesetto sarà casa nostra. siamo alle prove generali. è arrivato l'ora delle prove in costume. ed in scena.
parigi...
oggi sono in casa dei miei, ieri sera ero a napoli. stasera sarà sbronza in qualche cantonata, ma va bene così! vai forte!
nell'aria umida delle 9e mezza di sera, camminavo a testa alta. ci sono arrivata, è 22 luglio!
sono sopravvissuta anche a questo anno, a questa sessione d'esame.
anche quest'anno sono sopravvissuta a napoli, alla mia famiglia, ai miei rimorsi ed a me stessa. è passato un anno! luglio... di nuovo luglio, ancora luglio, ma soprattutto: già luglio?!
quando ho posato il tubo con le stampe dei progetti, a casa, mi sono sentita così felice da aver voglia di vomitare!
non so se vi è mai capitato, ma passato il conato è bellissimo!
fine luglio: aperta la stagione dei falò e delle tammorre, la gente striscia sulla pancia verso sud, ed io me ne vado a nord.
quest'anno niente tammorre per me!
vado a cercare musica popolare in bretagna. vado a cercare un capo a cui riannodare la mia vita.
vado a cercarlo sù sù, a nord: a parigi.
Longitudine 2°19' est, Latitudine 48°52' nord.
sto arrivando.
andasse male, potrei sempre rimpinzarmi di sidro fino a scoppiare!
giovedì, luglio 17
fire walk with me
fuoco, cammina con me....
me lo dico come un augurio.
spero, almeno, di fare una bella fine macabra!
fa male.
nonostante tutto fa male.
è un piccolo dolore sordo, una puntura di spillo: ma di uno spillo molto molto profondo.che mira da qualche parte dentro, e la colpisce, la buca, la sgonfia.
fa male come una stilettata, ma allo stesso tempo fa anche bene...
e non lo so come fa bene, non ve li so fare gli esempi. perchè semplicemente non ho le parole. le cerco da giorni, nelle pieghe dei capelli ondulati di mia sorella. da quando mi ci sono aggrappata, in uno slancio, quando è successo: le lacrime, e qualcuno da abbracciare... la confusione, ma fa bene! dio quanto, e quanto profondamente fa bene!
fa bene come aspettare da un anno, che poi diventano, 2 mesi, poi uno, poi 4 settimane, poi 3, poi 2, poi ti stanchi e ci smetti di credere, e poi diventano una sola settimana, cioè 7 giorni, e lì ci ricredi, perchè alla fine la speranza è sempre l'ultima a tirare le cuoia... ma poi sono sei giorni, e poi sono cinque, e lì cambi un po' idea ma non lo dai a vedere, poi 4, 3, sul 3 parli con una persona, e poi piangi e poi ti sfoghi, e poi non ci credi più, poi 2 giorni , e poi l'ultimo giorno ti viene detto che prorogano la scadenza di due settimane, e quindi i giorni ridiventano 15 e poi 14 e poi...
"e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi / e dagli occhi, cadere..." _ fabrizio
fa bene come aspettare un anno andando avanti, lasciando capire al mondo che l'attesa non è sempre il centro dei tuoi pensieri, che ci sono cose da fare ADESSO, persone da incontrare, lavori da fare, esami da rubare. fa bene come ricevere una lettere il 14 luglio, un giorno prima della scadenza ultima posticipata del termine ultimo imperativo...
il 14 julliette: festa nazione della repubblica francese, anniversario della presa della bastiglia e vaffanculo, a me è arrivata una lettera!
fa bene come aprire una busta e confessare al mondo che sì... quello è sempre stato il centro dei tuoi pensieri, che non c'era un cazzo da che fare che potesse anche solo lontanamente essere più importante del sederti sull'uscio di casa, ad aspettare notizie. fa bene come confessare al mondo che tu, quest'anno, sei stata una larva, un ombra di te stessa, un pupazzo di carne e capelli tinti di nero, un pupazzo mantenuto in piedi e animato solo dall'attesa dalla speranza.
quest'anno ho fatto 11 esami.
l'altra sera mi hanno detto: "nemmeno puoi immaginare quello che è capace di fare la gente, per rabbia".
siete una banda di coglioni, perchè siete voi voi voi voi voi... voi! che non riuscite ad immaginare cos'è capace di fare la gente, per l'attesa!
ma il giorno
che del manicomio ci apersero i cancelli,
che potremmo toccarle con le mani quelle
rose stupende, che potemmo finalmente
inebriarci del loro destino di fiori.
divine, lussureggianti rose.
non avrei potuto scrivere in quel
momento nulla che riguardasse i fiori
perchè io stessa ero diventata un fiore,
io stessa avevo un gambo e una linfa.
sono giorni che cerco le parole. perchè le parole sono razionalità: le parole mettono ordine.
se scrivo qualcosa, vuol dire che l'ho capita abbastanza da riuscire ad esprimerla, a riassumerla, a schematizzarla!
bhè, mi dispiace, ma l'unica cosa a cui sono arrivata, è che fa bene, fa bene come camminare i kilometri per tornare a casa, sotto l'acqua, sbronzi, stonati, che ti hanno pure rubato il telefono e ti sei pure perso le chiavi di casa... e arrivato a casa ti becchi il sole che stà salendo. e, improvvisamente, smetti di sentire freddo.
l'ecole nationelle superieure d'architecture de Paris-Belleville, dopo avermi dato della "mademoiselle" ed essersi fatto scappare addirittura un "madame" ha "l'honneure de faire savoir qu'apres avoir examinè mon dossier, la Commission de validation des etudes, experiences professionelle ou acquis personnels, a donnè un avis favorable a ma demande"...
vado a parigi!
tre parole.
una vita dentro.
in questo momento, in cui siamo tutti qui riuniti per gioire di questi doni, il nostro pensiero va a tutte le persone che c' vonn' bbene, e a quelle che c' vonn' male!
un grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno sempre creduto. a quelli che hanno detto "wa, come hai messo in mezzo sto fatto, già sapevo che ti pigliavano!".
loro sanno. e se non sanno abbastanza è solo colpa mia. dovrò offrire più sabuca e prendere più treni.
per quelli che c' vonn' male, non nascondo la soddisfazione per il fatto che una serie di persone rimarrano qui ancorate, a strozzarsi nella loro monnezza come appunto si meritano per il semplice fatto di essere il tipo di subumanoide che trova o ha trovato piacere, in passato, a grufolare nel torbido e a sguazzare nella propria merda, frugando avidamente in quella altrui, di merda.
tutti gli altri sono anime candide e leggere, anche se ci cadono, nella monnezza e nella merda, le stesse leggi della fisica gli consentiranno di non affondare mai.
e ciò è cosa buona e giusta, perchè me ne vado sapendo che quic'è tanta gente che merita ancora di essere salvata!
nonostante tutto fa male.
è un piccolo dolore sordo, una puntura di spillo: ma di uno spillo molto molto profondo.che mira da qualche parte dentro, e la colpisce, la buca, la sgonfia.
fa male come una stilettata, ma allo stesso tempo fa anche bene...
e non lo so come fa bene, non ve li so fare gli esempi. perchè semplicemente non ho le parole. le cerco da giorni, nelle pieghe dei capelli ondulati di mia sorella. da quando mi ci sono aggrappata, in uno slancio, quando è successo: le lacrime, e qualcuno da abbracciare... la confusione, ma fa bene! dio quanto, e quanto profondamente fa bene!
fa bene come aspettare da un anno, che poi diventano, 2 mesi, poi uno, poi 4 settimane, poi 3, poi 2, poi ti stanchi e ci smetti di credere, e poi diventano una sola settimana, cioè 7 giorni, e lì ci ricredi, perchè alla fine la speranza è sempre l'ultima a tirare le cuoia... ma poi sono sei giorni, e poi sono cinque, e lì cambi un po' idea ma non lo dai a vedere, poi 4, 3, sul 3 parli con una persona, e poi piangi e poi ti sfoghi, e poi non ci credi più, poi 2 giorni , e poi l'ultimo giorno ti viene detto che prorogano la scadenza di due settimane, e quindi i giorni ridiventano 15 e poi 14 e poi...
"e un sollievo di lacrime a invadere gli occhi / e dagli occhi, cadere..." _ fabrizio
fa bene come aspettare un anno andando avanti, lasciando capire al mondo che l'attesa non è sempre il centro dei tuoi pensieri, che ci sono cose da fare ADESSO, persone da incontrare, lavori da fare, esami da rubare. fa bene come ricevere una lettere il 14 luglio, un giorno prima della scadenza ultima posticipata del termine ultimo imperativo...
il 14 julliette: festa nazione della repubblica francese, anniversario della presa della bastiglia e vaffanculo, a me è arrivata una lettera!
fa bene come aprire una busta e confessare al mondo che sì... quello è sempre stato il centro dei tuoi pensieri, che non c'era un cazzo da che fare che potesse anche solo lontanamente essere più importante del sederti sull'uscio di casa, ad aspettare notizie. fa bene come confessare al mondo che tu, quest'anno, sei stata una larva, un ombra di te stessa, un pupazzo di carne e capelli tinti di nero, un pupazzo mantenuto in piedi e animato solo dall'attesa dalla speranza.
quest'anno ho fatto 11 esami.
l'altra sera mi hanno detto: "nemmeno puoi immaginare quello che è capace di fare la gente, per rabbia".
siete una banda di coglioni, perchè siete voi voi voi voi voi... voi! che non riuscite ad immaginare cos'è capace di fare la gente, per l'attesa!
ma il giorno
che del manicomio ci apersero i cancelli,
che potremmo toccarle con le mani quelle
rose stupende, che potemmo finalmente
inebriarci del loro destino di fiori.
divine, lussureggianti rose.
non avrei potuto scrivere in quel
momento nulla che riguardasse i fiori
perchè io stessa ero diventata un fiore,
io stessa avevo un gambo e una linfa.
// Alda Merini, Diario di una diversa //
sono giorni che cerco le parole. perchè le parole sono razionalità: le parole mettono ordine.
se scrivo qualcosa, vuol dire che l'ho capita abbastanza da riuscire ad esprimerla, a riassumerla, a schematizzarla!
bhè, mi dispiace, ma l'unica cosa a cui sono arrivata, è che fa bene, fa bene come camminare i kilometri per tornare a casa, sotto l'acqua, sbronzi, stonati, che ti hanno pure rubato il telefono e ti sei pure perso le chiavi di casa... e arrivato a casa ti becchi il sole che stà salendo. e, improvvisamente, smetti di sentire freddo.
l'ecole nationelle superieure d'architecture de Paris-Belleville, dopo avermi dato della "mademoiselle" ed essersi fatto scappare addirittura un "madame" ha "l'honneure de faire savoir qu'apres avoir examinè mon dossier, la Commission de validation des etudes, experiences professionelle ou acquis personnels, a donnè un avis favorable a ma demande"...
vado a parigi!
tre parole.
una vita dentro.
in questo momento, in cui siamo tutti qui riuniti per gioire di questi doni, il nostro pensiero va a tutte le persone che c' vonn' bbene, e a quelle che c' vonn' male!
un grazie di cuore a tutti quelli che ci hanno sempre creduto. a quelli che hanno detto "wa, come hai messo in mezzo sto fatto, già sapevo che ti pigliavano!".
loro sanno. e se non sanno abbastanza è solo colpa mia. dovrò offrire più sabuca e prendere più treni.
per quelli che c' vonn' male, non nascondo la soddisfazione per il fatto che una serie di persone rimarrano qui ancorate, a strozzarsi nella loro monnezza come appunto si meritano per il semplice fatto di essere il tipo di subumanoide che trova o ha trovato piacere, in passato, a grufolare nel torbido e a sguazzare nella propria merda, frugando avidamente in quella altrui, di merda.
tutti gli altri sono anime candide e leggere, anche se ci cadono, nella monnezza e nella merda, le stesse leggi della fisica gli consentiranno di non affondare mai.
e ciò è cosa buona e giusta, perchè me ne vado sapendo che quic'è tanta gente che merita ancora di essere salvata!
vincent delerm _ à Naples il y a peu d'endroits pour s'asseoir
jejejeje
yann tiersen & berdard catat _ a ton etoile
"Comme on n'a pas le choix il nous reste le cœur
Tu peux cracher, même rire, et tu le dois"
jejejeje
yann tiersen & berdard catat _ a ton etoile
"Comme on n'a pas le choix il nous reste le cœur
Tu peux cracher, même rire, et tu le dois"
sabato, luglio 5
SuPerEroi per caso
il legislatore è sempre è comunque in ogni luogo.
il legislatore è, in linea di principio, uno e trino.
il legislatore ha, in linea di massima, la risposta a tutto.
il legislatore sa sempre dove sei.
il legislatore sa sempre cosa fai.
qualsiasi cosa tu stia anche solo pensando di fare,
il legislatore sta già legiferando in materia.
il legisaltore vede i cani stramorti.
il legislatore odia l'assistente obesa della dodaro.
il legislatore è seriamente convinto che tu ce la farai a passare questo esame.
in risposta a chi mi stà chiedendo: "oh... ma che fine di merda hai fatto?!"
soudtrack:
andare, camminare, lavorare _ piero ciampi
lunedì, giugno 23
bonasera a tutt' 'stì signure, uommene chic e femmene pittate
" What we need is a persuasion
What you give is retaliation
I hope one day we meet again
I hope one day we love one another
They were young soldiers
They were old liars
But I heard the rumor that they will burn down your house "
devo decisamente smetterla di frequentare certi soggetti pericolosi! e, comunque, ci vuole proprio l'arte per passare da firenze giusto giusto per la notte bianca.
soundtrack: tutto quello che passa, a caso, l'mp3 asmatico prima di agonizzare
in foto: CheSavino y LaBrujaDelMonteUlia dacing...
'mbriachi fracichi come delle pezze per dare in terra
mercoledì, giugno 18
CreDeTe a ViRgiNia, quando vi dice che siete una vrangata di idioti!
"io mi sono fatta e rifatta continuamente"
_virginia wolf_
scusa il raptus di narcisismo, ma stanotte ho propio voglia di guardarmi in faccia senza nessuno scuorno!
dal blog del mio avvocato
soundstrack: bjork_Hidden Place
i cavalli vincenti non si cambiano
neanche quando invecchianoi
foto: sul traghetto di ritorno
moi et mon mer
i cavalli vincenti non si cambiano
neanche quando invecchianoi
foto: sul traghetto di ritorno
moi et mon mer
sabato, giugno 14
ai GioChi aDDio
belleville non scrive. guillaume non chiama. mia madre non ci arriva proprio
la statica non la capisco. il libro di legislazione non si vuol fare capire. le ragazze del gruppo di urbanistica non si vogliono far trovare.
gli esami sono vicini. il mare è lontano. la mia testa è decisamente altrove!
tutti gli altri sono avanti: è colpa mia, io sono rimasta indietro!
ho capito che mi devo mettere a correre, visto che ho tanta voglia di raggiungerli. devo solo trovare da qualche parte il coraggio per abbassarmi sui blocchi e preparsi allo scatto.
da quando studio (quindi praticamente da sempre, visto che ho fatto poco altro della mia vita) prima di affrontare una sessione estiva di esami mi sono detta: "vabbè... faccio questo finesettimana un po' così... e poi mi crocefiggo al pc!".
violently happy.
faccio i bagagli, mi tuffo nei miei peggio sandali, alzo il telefono e fuggo a firenze, tra le braccia scure della mia strega del monte ulia preferita. a farmi coccolare dall'ennesima città col fiume.
adoro farmi pungere da zanzare forestiere, ogni tanto!
levo le tende e me ne vado al private flat #4.
poi, prometto, mi crocifiggerò a dovere!
poi, prometto, mi crocifiggerò a dovere!
soundtrack: bijork _ violently happy
un bacio dà Maronn'rè rros'
un bacio dà Maronn'rè rros'
domenica, giugno 8
10 cc di cachorro per endovena, grazie
siLeNce, pLeASe
questo silenzio...
lo stesso silenzio di quando un attore esce di scena, ma nessuno applaude.
ma alla fin fine il tempo fa miracoli, e non c'è da aver paura. la mia mente errante, nella sua continua attività di deformare la realtà per trasformarla in bei ricordi, riuscirà a recuperare anche questo momento.
creerò un finale alternativo, di quelli che ti mettono tra gli speciali nell dvd 2 dell'edizione platinum. solo che questo lo darò per originale, e andrò a raccontarlo in giro per convincere il mondo e me stessa che è successo davvero.
in questo finale alternativo ci sei tu che non piangi, però tiri su col naso. ci sono saluti e sguardi. e l'ultima immagine che ho di te, prima di spegnere la webcam, è di te che ti sfili gli occhiali con 3 dita, e ti passi il dorso della stessa mano sugli occhi, per fermare qualcosa che sta scappando fuori.
nel mio finale alternativo piove, non come sta piovendo oggi, ma come solo nei finali può piovere. nel mio finale io sono bellissima, nel mio pigiama marrone a maniche lunghe, come solo le prime donne sanno essere, e la tua voce e melodiosa, e le pause sono perfette, e il ronzio del computer fa da giusto sottofondo...
nel mio finale ci salutiamo da signori.
e, dopo un paio d'ora, tu mi richiami...
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