vorrei poter dire che ho smesso di preoccuparmi.
vorrei poter dire che va tutto bene.
vorrei poter dire che sto bene. o che, almeno, starò bene. prossimamente almeno.
vorrei poter dire che andrò avanti per la mia strada.
vorrei poter dire che ricomincerò da dove ho lasciato e andrò avanti.
vorrei poter dire che credo ancora in me, nelle mie potenzialità, in questo mondo, in te.
vorrei poter dire che tutto si sistemerà.
vorrei poter dire che sarò io, a sistemare tutto.
abulia : [a-bu-lì-a] s.f. (pl. -lìe)
termine medico volto ad indicare il risultato di un insieme di fattori psico-fisici o di stati morbosi che causano una cronica mancanza di volonta che si concretizza, nella pratica, in una completa incapacità di scelta autonoma. La persona affetta da abulia manifesta incapacità di prendere decisioni, di iniziare o portare a termine un'azione in rapporto a eventi anche banali. L'abulico disperde le sue energie in numerose attività contemporaneamente, ma non riesce a portarne a termine nemmeno una.
sono 24 ore che ascolto la stessa canzone di brel. non so se me l'hai messa sull'mp3 per sbaglio, per sadismo, o per dirmi qualcosa che con le parole non sai esprimere. non sei mai stato di quelli che parlano parlano parlano parlano. tu sei più di quelli che sanno quand'è il momento di cucinarti il tuo piatto preferito.
Ils sont plus de deux mille, et je ne vois qu'eux deux. La pluie les a soudés, semble-t-il l'un à l'autre. Ils sont plus de deux mille, et je ne vois qu'eux deux. Et je les sais qui parlent, il doit lui dire je t'aime, elle doit lui dire je t'aime... Je crois qu'ils sont en train, de ne rien se promettre: ces deux-là sont trop maigres pour être malhonnêtes. Ils sont plus de deux mille, et je ne vois qu'eux deux. Et brusquement il pleure, il pleure à gros bouillons. Tout entourés qu'ils sont d'adipeux en sueur et de bouffeurs d'espoir qui les montrent du nez. Mais ces deux déchirés, superbes de chagrin, abandonnent aux chiens l'exploit de les juger. La vie ne fait pas de cadeau et, nom de Dieu, c'est triste Orly le dimanche. Avec ou sans Bécaud. Et maintenant ils pleurent, je veux dire tous les deux. Tout à l'heure c'était lui, lorsque je disais "il". Tout encastrés qu'ils sont ils n'entendent plus rien que les sanglots de l'autre. Et puis... Et puis, infiniment, comme deux corps qui prient, infiniment lentement, ces deux corps se séparent. Et en se séparant, ces deux corps se déchirent, et je vous jure qu'ils crient! Et puis ils se reprennent redeviennent un seul, redeviennent le feu, et puis se redéchirent. Se tiennent par les yeux et puis en reculant, comme la mer ,se retire, il consomme l'adieu, il bave quelques mots... agite une vague main... Et brusquement il fuit. Fuit sans se retourner, et puis il disparaît bouffé par l'escalier. La vie ne fait pas de cadeau et, nom de Dieu, c'est triste Orly le dimanche. Avec ou sans Bécaud. Et puis il disparaît, bouffé par l'escalier, et elle... elle reste là! Coeur en croix, bouche ouverte. Sans un cri, sans un mot. Elle connaît sa mort: elle vient de la croiser... Voilà qu'elle se retourne et se retourne encore. Ses bras vont jusqu'à terre: ca y est elle a mille ans. La porte est refermée, la voilà sans lumière. Elle tourne sur elle-même et déjà elle sait qu'elle tournera toujours. Elle a perdu des hommes, mais là elle perd l'amour... L'amour le lui a dit, revoilà l'inutile! Elle vivra de projets qui ne feront qu'attendre... La revoilà, fragile, avant que d'être à vendre! Je suis là, je la suis... Je n'ose rien pour elle que la foule grignote, comme un quelconque fruit.
Sono più di duemila ma io vedo solo quei due. Sembra quasi che la pioggia li abbia saldati uno all'altro.
Sono più di duemila ma io vedo solo quei due! E io lo so che parlano, lui deve dirle ti amo, lei deve dirgli ti amo.Credo che stiano cercando, di non promettersi nulla. Quei due sono troppo magri per essere disonesti.
Sono più di duemila, ma io vedo solo quei due!
E bruscamente lui piange, piange a dirotto. Circondati come sono da gente grassa e sudata, da divoratori di speranzache li guardano ammiccando.
Ma questi due esseri straziati, orgogliosi del loro dolore, lasciano ai cani l'impresa di giudicarli.
La vita non fa regali, in nome d’iddio, è triste Orly la domenica! Con o senza Bécaud.
E adesso piangon, intendo dire tutti e due. Poco fa invece era lui, quando dicevo "egli". Così incastrati come sono, non sentono nient’altro che i singhiozzi dell'altro. E poi…
E poi, infinitamente,come due corpi che pregano infinitamente, lentamente, questi due corpi si separano. E separandosi questi due corpi si lacerano, e io vi giuro che gridano! E quindi si riprendono
ridiventano uno solo, ridiventano il fuoco, e quindi si lacerano ancora. Si tengono con gli occhi, e poi indietreggiando come il mare, lui si ritira. Consuma l'addio, gocciola alcune parole, agita la mano ondeggiand. E bruscamente fugge, fugge senza voltarsi! E quindi scompare inghiottito dalle scale.
La vita non fa regali, in nome d’iddio, è triste Orly la domenica! Con o senza Bécaud.
E quindi lui scompareinghiottito dalle scale. E lei… lei resta là, cuore in croce, bocca aperta senza un grido, senza una parola. Adesso conosce la morte: l’ha appena incrociata... Ecco che si volta, e si volta ancora. Le sue braccia cadono a terra: sembra avere mille anni...
La porta si è chiusa,eccola senza luce. Lei gira su stessa, e già sa che girerà per sempre.
Aveva perduto degli uomini, ma adesso ha perso l'amore. L'amore glielo ha detto: ecco, di nuovo inutile!
Ora vivrà di progetti, che non faranno che aspettare. Eccola di nuovo fragile, prima di essere da vendere.
Io sono là, lo sono... E non oso fare nulla per lei, che la folla sta brucando come se fosse un frutto.